Innocente, la storia di Beniamino Zuncheddu

L’identikit ritrovato


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Cos’è accaduto il pomeriggio dell’8 gennaio 1991 sul monte Serpeddì? Chi ha sparato contro i pastori presenti nell’ovile di Cuile is Coccus? L’allevatore Gesuino Fadda, suo figlio Giuseppe e il pastore Ignazio Pusceddu vengono freddati a fucilate. Il genero di Fadda, Luigi Pinna, si nasconde nella casupola dell’ovile. Si salva fingendosi morto, ma è gravemente ferito. Sarà lui a diventare il principale accusatore di Beniamino Zuncheddu, forse istigato da un inquirente.
Sulla scena del crimine ci riporta il tenente colonnello dei Carabinieri Mario Matteucci che ha ricostruito dinamiche e ambientazione. Al centro delle investigazioni anche la pista parallela del rapimento di Giovanni Murgia e un identikit che, a sorpresa, spunta fuori dalle carte di un inquirente. Il criminologo Simone Montaldo si sofferma sull’errore del testimone chiave: l’assassino aveva una calza sul volto. Luigi Pinna non può aver visto ciò che ha affermato per 32 anni di aver visto. E alla fine ha ritrattato.

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Innocente, la storia di Beniamino ZunchedduBy Il Sole 24 Ore