Il personal branding è un percorso che si può attivare per cercare di valorizzare le proprie competenze e i propri punti di forza e comunicarlo nella maniera più efficace on-line.
Fare personal branding vuol dire analizzare i propri valori, trovare una forma originale e personale per comunicarli, raggiungendo le giuste persone che possono essere interessate a ciò che offriamo.
Bisogna mettere in piedi un ecosistema che sia funzionale ai nostri obiettivi.
Alcune volte mi è capitato di leggere definizioni che affermano che ogni professionista può progettare la comunicazione di se stessi, posizionarsi e vendersi come un prodotto commerciale..
Ma in realtà non siamo prodotti, il personal branding si fonda sulla consapevolezza di sé stessi, un’analisi attenta su cosa ci distingue e qual è la corretta comunicazione per farlo sapere alle persone che ci interessano. (settore, clienti, utenti, collaboratori ..)
Il personal branding non è una nuova disciplina, da sempre le persone mostrano le proprie competenze per raggiungere un ampio numero di utenti, dai giornali, alla radio, tv.
Purtroppo però questi strumenti non erano ad appannaggio di tutti, in quando ci volevano risorse non indifferenti, con il digitale tutti possono accedere a più canali, interloquire e rapportarsi con una moltitudine di persone, presentarsi e raccontarsi, anche senza dover accedere a risorse finanziarie.
Ma proprio grazie alla facile accessibilità molti si lanciano senza aver compreso in cosa differenziarsi e i propri valori, anche senza aver definito un piano strategico che porti risultati.
Quindi il primo passo è definire i propri valori, le proprie competenze e capacità, quali sono gli obiettivi e qual è il percorso che vogliamo intraprendere.
Propongo un modello, facilmente consultabile e scaricabile on-line, che rappresenta lo sviluppo, personale e professionale, del business model canvas; questo si chiama personal branding canvas.
È un modello che permette di ordinare le informazioni, e quindi raccoglierle, dove si vanno a delineare quali sono le proprie competenze, quali sono le abilità che ci differenziano, quali benefici portiamo, cosa ci rende credibili, qual è il proprio posizionamento e a chi rivolgersi, ed infine quali sono i canali di comunicazione, le risorse necessarie e i risultati che ottengono.
Anche questo documento va modificato e perfezionato nel tempo e non solo nella sezione risorse e risultati, ma anche in tutte le sue parti cambiando velocemente anche noi nel tempo.
Lavorare su sé stessi è il primo passo da compiere, definire in quale area si è più talentuosi, i valori che ti fanno alzare la mattina entusiasta.
Lavorare su sé stessi vuol dire trovare un modo per differenziarsi rispetto a tutte quelle persone che fanno il tuo stesso lavoro.
Se ho problemi con la caldaia di casa e devo chiamare un tecnico, sceglierò, a parità di competenze, quello con il prezzo minore.
Se invece con una piccola maggiorazione (o addirittura lo stesso prezzo) ricevo anche una copertura di intervento per 1 anno in caso di urgenza, è probabile che accetti questa condizione.
Per promuovere sé stessi occorre trovare la propria voce in rete. Trasparenza e la naturalezza vengono premiate dal contesto.
Il secondo passo consiste nel creare il proprio ecosistema di comunicazione, quindi quella struttura che permette di pubblicare contenuti, di valore, per un determinato tipo di target.
Diventa necessario frequentare ambienti social che permettano di incontrare professionisti, di aggiornarsi e formarsi, entrare in contatto con opportunità, trovare clienti e coltivare relazioni professionali, come LinkedIn che se utilizzato bene offre tutte queste opportunità.
È importante progettare un piano, strategico e operativo, che tenga presente il valore che vogliamo offrire, le risorse a disposizione da poter investire e il fattore tempo.
Molte volte la strategia si basa...