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L'ISOLA di Ana Juan e Matz Mainka (focus)


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vedi libro: https://www.libri.it/lisola

Il guardiano del faro e la sua famiglia  sono gli unici abitanti di un’isola altrimenti deserta. Per sopravvivere  a questa angosciante solitudine, l’uomo si rifugia nell’alcol e finisce  per innamorarsi perdutamente di una seducente creatura frutto delle sue  allucinazioni etiliche. Nuda, eterea ed evanescente come un soffio di  fumo, la sensuale intrusa si insinua nella quotidianità della famiglia  per stravolgerla con la sua inquietante presenza. Ogni sforzo di  conservare la lucidità per amore della moglie e dei figli si rivela  vano: l’uomo finisce irrimediabilmente irretito nelle diafane braccia di  questa creatura, perso nel dedalo dei suoi capelli lucenti e  fluttuanti.

Ossessionato da quel corpo voluttuoso e ormai schiavo dell’imperioso e  infuocato sguardo dell’amata, l’uomo si abbandona ciecamente al proprio  desiderio, condannando l’intera famiglia alla catastrofe, finché un  giorno anche la misteriosa donna sparisce “dalla sua vita e dai suoi  sogni”, sprofondandolo in una solitudine ancora più totale. In  un’atmosfera ricca di elementi gotici – il faro, la natura sferzata dal  vento e dalla pioggia, il mare in tempesta, gli uccelli neri – Ana Juan e  Matz Mainka mettono in scena i deliri di un uomo solo, condannato a una  perdizione senza speranza di redenzione. Ana e Matz si incontrano a  Tokyo a metà degli anni Novanta e non si separano più, diventando una  coppia nella vita e nel lavoro. Come Promesse e Sorelle, degli stessi  autori, anche L’isola è ambientato sulle coste del Mare del Nord, in  Germania.
Questa “trilogia del Mare del Nord” nasce in realtà come gioco  metaletterario: l’autore tedesco e l’illustratrice spagnola si sono  lanciati in una sorta di ricerca immaginaria di storie dimenticate da  riportare alla luce, cimentandosi nel ruolo di “Fratelli Grimm del XXI  secolo”, come sono stati poi definiti dalla stampa iberica.
Tuttavia, diversamente dai loro illustri predecessori, Ana e Matz non  hanno viaggiato attraverso villaggi e contrade per ascoltare e  trascrivere racconti della tradizione orale, ma si sono invece  addentrati nei meandri dell’animo umano per estrarne i motivi più  oscuri, ossessivi e opprimenti. Ambientate in uno scenario gotico e  tenebroso, queste storie hanno l’aria di antiche leggende strappate alle  nebbie dell’oblio, in cui realtà e finzione,
perturbanti elementi sovrannaturali e spietate verità si mescolano e  s’intrecciano fino a confondersi. Impietose e implacabili come il testo,  le illustrazioni di Ana Juan sono dominate da toni cupi e presenze  inquietanti: stormi di uccelli neri e frotte di conigli dagli occhi  rossi invadono le pagine come oscuri presagi. Ana seleziona  accuratamente una palette cromatica ristretta per puntare sulla funzione  narrativa del colore: nel grigiore pressoché uniforme delle tavole  spiccano dettagli intensamente simbolici, come il rosso infuocato e  folle che ritroviamo negli occhi dei conigli e in quelli della  misteriosa ammaliatrice, o il vivace giallo di un canarino che  simboleggia la vita della moglie dell’uomo: lo vediamo passare da una  gabbia alle mani della povera donna, e infine spiccare il volo per poi  sparire inghiottito da un corvo nero. Giocando con forti contrasti tra  luci e ombre, la narrazione per immagini si sviluppa attraverso pochi  elementi cruciali, liberandosi del superfluo per catalizzare  l’attenzione sulle figure umane, che si impongono sulla pagina con  plasticità quasi scultorea e fanno pensare ai ritratti di Tamara de  Lempicka. Secondo volume della collana “Spaccacuore”, L’isola è una  fiaba gotica che ci proietta in un luogo desolato e fuori dal temp

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