Lo stress lavoro-correlato e la sua conseguenza più grave, la sindrome da burnout, rappresentano un "fenomeno occupazionale" ufficialmente riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Le professioni d'aiuto (helping professions), e in particolare quella infermieristica, sono esposte a un rischio eccezionalmente elevato.
Gli infermieri sono gravati da una duplice fonte di stress: quella personale, comune a ogni individuo, e quella intrinseca al ruolo, legata alle complesse esigenze fisiche ed emotive della persona assistita.
Questo carico costante logora le risorse psicofisiche, portando a una condizione di esaurimento. Il contesto attuale aggrava ulteriormente questa vulnerabilità: il sistema sanitario, afflitto da una grave carenza di personale (si stima una mancanza di 118.000 infermieri in Italia), innesca un ciclo che si autoalimenta, in cui lo stress e la carenza di organico si rafforzano a vicenda, compromettendo la sostenibilità del sistema stesso.
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