Partendo dalle analisi più recenti sul tema smart city, analizziamo quali fattori siano indispensabili per realizzare contesti adeguati alla società che cambia.

Secondo Eurostat l’Italia è il Paese europeo con più NEET, ragazzi Not in Employment, Education or Training”, il 25%, 1 su 4 nella fascia 15-34 anni.

Il fenomeno dei NEET è una delle più gravi emergenze che riguardano i giovani – con la povertà educativa che questo comporta in molte regioni del Paese - eppure le aziende lamentano di non riuscire a trovare candidati specializzati.

Il mondo economico e produttivo cerca profili STEM ma quelli che escono dalle scuole di specializzazione e dalle facoltà universitarie non sono sufficienti. Inoltre, oggi appaiono sempre più testimonianze di ragazzi che pensano al lavoro futuro in termini aspirazionali, che guardano ai valori e all’etica, a prescindere da elementi una volta ritenuti fondamentali come la carriera e la retribuzione.

Trovare il lavoro che rende felici, magari nell’arte e nella creatività, può essere una risposta alla fuga dei cervelli? Come si spiega questo trend?

Lo sport non è solo una passione individuale, è una dimensione vicina al gioco che permette di far socializzare i ragazzi, dare loro opportunità di uscire da situazioni di disagio e, nel caso della disabilità, un mezzo fondamentale di inclusione.

Fra le attività su cui Mitsubishi Electric è impegnata per favorire una società più inclusiva e promuovere la diversity vi è il sostegno a Special Olympics Italia, una partnership nata nel 2010, che testimonia la condivisione di valori.

In tutti i settori produttivi la diffusione di nuove tecnologie è sempre più elevata e accelerata dalla velocità con cui il digitale, in particolare, rende disponibili nuove soluzioni.

Questo spinge le aziende e le organizzazioni a cambiare la propria struttura e i modelli di lavoro integrando nuove funzioni e nuovi profili professionali. Il cambiamento comporta la riqualificazione professionale dei lavoratori e la ricerca di nuovi profili, mestieri che fino a dieci anni fa non esistevano.

Il Gruppo Mitsubishi Electric copre numerosi mercati e ha un ecosistema vasto tra partner e clienti: partiamo da questa esperienza per parlare di come cambia il lavoro e di cosa cercano le imprese moderne.

L’economia e il mercato stanno dimostrando di muoversi in direzione della sostenibilità del business, dove la ricerca, la produzione, lo sviluppo di servizi, i processi aziendali possano coniugare innovazione e transizione digitale con la riduzione dell’impatto sull’ambiente.

Alcuni settori vanno anche oltre, proponendo modelli di business virtuosi di economia circolare. Questo scenario risponde al grande piano di azione delle Nazioni Unite relativo ai Sustainable Development Goals da raggiungere entro il 2030 e su cui si sono impegnati i Governi dei Paesi membri.

E questo scenario è compatibile con il cambiamento che sta avvenendo nella la cultura e nella società, a partire dallo stimolo delle giovani generazioni che dimostrano un’attenzione elevata alla sostenibilità e che cercano l’etica anche nelle aziende in cui vogliono lavorare e di cui comprano i prodotti. Siamo in contesto che si può definire di innovazione sociale.

Mancano 7 anni al 2030, ce la faremo? Si parla di questa sfida con Mitsubishi Electric che, nel proprio ruolo di mercato e per la responsabilità che sente, ha lanciato un proprio Programma di Sostenibilità Ambientale con una vision al 2050. Il programma prevede iniziative concrete di tutela ambientale ed economia circolare che riguardano il lavoro di tutto il Gruppo, la sua organizzazione, la sua produzione.