Siamo in finale di Coppa Italia. Perché noi ci abbiamo sempre creduto, col Diavolo in fondo al cuor! Vincere un derby è sempre bello, vincerlo in trasferta è bellissimo, vincerlo per andare a giocarsi una finale per un trofeo che il secondo obiettivo stagionale è un bellissimissimo. Così come lo sono le TRIPERE per il loro triplete finito nel cesso. Ed è una goduria immensa. Ora, il 14 maggio a Roma contro il Bologna, vediamo non fare gli str0nz1 e alziamola alta al cielo. Forza noi, forza Milan

In colpevole ritardo, la puntata n° 37 del podcast post Udinese 0 Milan 4, una vittoria che ci ha lasciato tramortiti! Ci siamo presi tre giorni per riprenderci dalla sbornia di Udine... ovviamente scherziamo. In colpevole ritardo anche la decisione di Conceiçao di passare alla difesa a 3. In una partita che non aveva nulla da dire, né per noi né per loro, giochiamo con la testa sgombra e le gambe leggere e giochiamo da Milan, ma ormai è tardi. Il 23 aprile il ritorno della semifinale di Coppa Italia: un derby in trasferta, in trincea. Ecco, cogliamo l'occasione per chiedere a Comune, Prefettura, Celere e chi ha in campo la gestione dell'ordine pubblico di poter entrare allo stadio a partita non iniziata, grazie... quindi, insomma, scusate il nostro ritardo, ma noi non scusiamo né quello di Conceiçao, né il quello provocato dal trattamento-colonscopia per entrare in Curva Sud.

Milan-Fiorentina, almenom è stata una partita divertente, dalla qualche sono arrivate nuove, ennesime conferme sui pipponi da mandare via a pedate nel cul0 e su chi, invece, merita di vestire la nostra maglia. Anche l'anno prossimo.Iniziamo, o meglio, torniamo a mettere i puntini sulle "i". Le "i" di chi ha da dare qualcosa al #milan, come #Jovic e #Abrahm, che possono piacere o non piacere per n motivi, ma che sono giocatori di calcio degni di indossare la nostra maglia, e chi, invece, è un pippone.Su tutti Samuel Ananas #chukwueze, che è buono solo a uscire dal campo con la palla e farsi fermare anche da un'anziana col girello, seguito da quell'ectoplasma di #joaofelix (sul quale ci eravamo già espressi il giorno del suo arrivo - ahinoi - in rossonero), per chiudere con il generosissimo, ma anche limitatissimo e scarissimo #musah.Per noi, che vorremmo giocare sempre con 2 punte, l'anno prossimo (essendo realisti) va bene ripartire con Gimenez (povero cristo), Luka e Tammy, ma non esiste al mondo rivedere gli altri tre. Uno dei quali, tra l'altro, è già pronto, grazie al controverso procuratore Jorge Mendes, ad andare al Galatasaray. Per noi può andare anche adesso. A pedate nel cul0. Grazie.

L'andata del #derby di #coppaitalia finisce 1-1, risultato giusto. Ai punti, meglio loro, ma non è boxe. Ce la siamo giocata alla pari, come sempre abbiamo fatto in questa maledetta stagione. Ci porta avanti #Abraham, la pareggia #Calhanoglu
Pari e patta: si decide tutto al ritorno. E il 23 aprile ci giochiamo tutto, quel "poco" che è rimasto: non è solo per vincere un derby e andare a Roma a giocarci la finale, ma è soprattutto rincorrere l'ultimo obiettivo stagionale rimasto. Alzare la coppa che manca da troppi anni e rendere meno amara quest'annata da dimenticare. E allora, dopo la Supercoppa, andiamoci a prendere qualcosa da ricordare. Andiamoci a prendere qualche dolce ricordo da tenere in memoria, andiamoci a prendere la finale. E poi la coppa 🏆
Testa alta e petto in fuori: perché noi ci crediamo 🔴⚫️
#milan #inter #milaninter

ENNESIMO scempio. ENNESIMO gol da polli preso dopo una manciata di secondi, grazie all'ENNESIMO errore difensivo, confezionato dalla coppia #Pavlovic #Theo #Hernandez... sulla quale stendiamo un velo pietoso, così come lo stendiamo su tutti, o quasi...
Poi, ovviamente, ENNESIMO gol da polli, seguito dalla solita reazione sterile per riaprirla, senza riuscirci. Perché siamo degli str0nz1.
Menzione d'onore per #Jovic, signor giocatore. E menzione di disonore per la scelta di togliere, per l'ENNESIMA volta, il rigore a #Pulisic, metterlo in mano a quel povero cristo di #Gimenez, che si è rovinato la vita e la carriera venendo da noi, e ovviamente... sbagliarlo. L'ENNESIMO rigore sbagliato. Perché siamo degli enormi str0nzi da combattere con scopino e numerose tirate di sciacquone.

Fare chiarezza nel mare magnum di contraddizioni, proposte e progetti sul nuovo stadio del Milan e anche dei cugini, è impresa ardua. Ci abbiamo provato, partendo da un punto certo: quello che per noi è e rappresenta San Siro. I ricordi, però, non ci offuscano la capacità di giudizio: un nuovo stadio di (co)proprietà serve come il pane per rimanere, o meglio, tornare competitivi a livello nazionale ed europeo. Demolire San Siro? Non demolirlo? Costruire una nuova casa a Milano sulle ceneri del Meazza, affianco o nell'hinterland? E ancor: condividerlo o meno? Con un punto da tenere bene a mente: il Comune non può permettersi di perdere Milan e Interi, per motivi politici e soprattutto economici. Ma allo stesso tempo l'amministrazione cittadina continua a fare di tutto - come se non bastassero i "comitati del no" - per complicare la vita a due società che più a parole che coi fatti hanno dimostrato di avere voglia, le carte in mano e in regola e il soldo per forzare la mano. La vicenda di San Siro e del nuovo o dei nuovi stadi di Milan e Inter è lo specchio dell'Italia, l'Italia del Gattopardo.

Le luci nel buio di Milan-Como e di questa stagione sono loro due: #Reijnders e #Pulisic. Due luci in fondo al tunnel da cui ripartire per la stagione 2025/2026.
Per carità, non ci siamo dimenticati di #Fofana che ha fatto 6 mesi ad alti/altissimi livelli e che da inizio 2025 è cotto, bollito e stecchito per aver giocato sempre e comunque. E non ci siamo dimenticati neanche del povero #Gimenez che è arrivato in s'ta gabbia di matti e di altri buoni titolari o comprimari da tenere in rosa.
Le ha giocate tutto o quasi anche #Reijnders, ma è altra tipologia e categoria di giocatore. Tiji è giocatore sui generis (non è facile, anzi, trovarne uno con le sue caratteristiche) e soprattutto è un top player: ha testa, cuore, grinta a talento.
E testa, cuore, grinta e talento fanno rima anche con Christian, che là davanti è quello di più sicuro affidamento. E non guardiamo solo ai gol e agli assist...
Per anni, noi tre in primis, vedevamo in Leao e Theo - per un insieme di ragioni che è superfluo ribadire - i due pilastri a cui affidarsi. Peccato o per fortuna che il tempo è sempre galantuomo: ahinoi, si sono rivelati essere (ci piange il cuore) due colonne di sabbia. Per tutta un'altra serie di ragioni (che abbiamo approfondito in lungo e in largo anche in una puntata del podcast), non possono essere i leader tecnici, tattici e professionali di cui abbiamo bisogno, e che (forse) mai potranno essere.
Li abbiamo sopravvalutati: scegliete voi se - noi tutti tifosi #rossoneri - abbiamo sopravvalutato il talento e/o l'attaccamento alla maglia e/o l'intelligenza e/o la professionalità di Leao e Theo.
Tutto quello che Leao e Theo non sono mai riusciti a mettere per fare il definitivo salto, finendo, anzi, per regredire, Reijnders e Pulisic lo hanno di loro. A partire da un talento puro che è di alto livello europeo.
Ciò detto, il futuro (scritto?) di Theo e Leao lo conosceremo in estate. Ora, vediamo di seguire con occhi innamorati (a partire dalla non-società) la luce spuntata dalle macerie, e di curare per bene i due fiori che sono ulteriormente cresciuti e definitivamente sbocciati nel letame di questa stagione.
Teniamoceli stretti e godiamoceli ❤️🖤

#LecceMilan 2-3. La buona notizia non è la vittoria, del tutto inutile, ma che ne manca una in meno per finire questo stillicidio di campionato...
C'è solo la #Coppaitalia, ci sono "solo" due derby. E chissà... magari la finale a Roma.
Portiamo avanti la nostra minuscola protesta, ma non mancherà la puntata del podcast, che uscirà domani o lunedì.
Sempre forza noi.
#acmilan #milan #forzamilan

Milan, il campionato è finito da un pezzo. Per gli illusi è finito ufficialmente a Bologna. Rimane solo la Coppa Italia, che anche arrivasse non salverebbe di certo la stagione: a giugno già tutti, o quasi. Che sia rivoluzione.
Nel mentre la rivoluzione la dobbiamo fare noi tifosi: oggi non siamo andati in Curva, non siamo entrati 15 minuti dopo, no, siamo stati a casa. E così faremo d'ora in poi.
Andremo con elmetto e baionetta nei due derby, perché quelle sono partite dove si vive e si muore in trincea. E noi in trincea ci andiamo, noi non abbiamo paura. Noi. Loro sono dei pusillanimi che disonorano la maglia che indossano.

A Bologna il Milan crolla 2-1, meritatamente. Non c'è gol su assist di mano che tenga, le giustificazioni stanno a zero. Finisce ufficialmente una stagione che mai è iniziata e anche i più ottimisti - per non dire i più illusi - devono accettare la realtà dei fatti. Conceicao ha le sue colpe (più di Fonseca), ma i primi responsabili, insieme alla non-società, sono i mezzi-giocatori che non onorano la maglia. Che finisca presto la stagione e che sia rivoluzione totale a giugno.