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Articolo del mese maggio-giugno 2025
Non credere nel "sé"
di Weiwei Du
legge Tobia Buscaglione
L’approfondimento di Weiwei Du, socia attiva della S.T. Francese, mette in discussione la credenza in un “sé” statico e definito, sostenendo che l’identità è fluida e mutevole, influenzata dalle percezioni altrui e dalle circostanze. Attraverso esempi molto concreti, legati anche alle interazioni sociali, l’autrice illustra come le definizioni di “io” siano incomplete e contraddittorie. Suggerisce che aggrapparsi a un’immagine fissa di sé porta a frustrazione e complessi di inferiorità o superiorità. Invece di cercare di definire l’“io”, propone di osservare la “mente” come uno specchio che riflette costantemente immagini e “polveri” di emozioni e pensieri
La vera conoscenza di sé non si raggiunge definendosi, ma purificando questo “specchio” attraverso lo studio (non come accumulo di nozioni, ma come rimozione degli ostacoli alla conoscenza) e la meditazione (consapevolezza costante delle proprie reazioni). Il testo introduce anche il concetto di servizio disinteressato e teosofico come via per superare la separatività e riconoscere l’unità con gli altri. Infine cita l’esempio di Wu Zetian, la cui lapide senza iscrizioni invita a riflettere sulla natura transitoria dell’identità e sulla difficoltà di definire il vero “io”. La ricerca di questa risposta è lasciata al lettore.
Music: “head sound” provided by mobygratis
By Società Teosofica ItalianaArticolo del mese maggio-giugno 2025
Non credere nel "sé"
di Weiwei Du
legge Tobia Buscaglione
L’approfondimento di Weiwei Du, socia attiva della S.T. Francese, mette in discussione la credenza in un “sé” statico e definito, sostenendo che l’identità è fluida e mutevole, influenzata dalle percezioni altrui e dalle circostanze. Attraverso esempi molto concreti, legati anche alle interazioni sociali, l’autrice illustra come le definizioni di “io” siano incomplete e contraddittorie. Suggerisce che aggrapparsi a un’immagine fissa di sé porta a frustrazione e complessi di inferiorità o superiorità. Invece di cercare di definire l’“io”, propone di osservare la “mente” come uno specchio che riflette costantemente immagini e “polveri” di emozioni e pensieri
La vera conoscenza di sé non si raggiunge definendosi, ma purificando questo “specchio” attraverso lo studio (non come accumulo di nozioni, ma come rimozione degli ostacoli alla conoscenza) e la meditazione (consapevolezza costante delle proprie reazioni). Il testo introduce anche il concetto di servizio disinteressato e teosofico come via per superare la separatività e riconoscere l’unità con gli altri. Infine cita l’esempio di Wu Zetian, la cui lapide senza iscrizioni invita a riflettere sulla natura transitoria dell’identità e sulla difficoltà di definire il vero “io”. La ricerca di questa risposta è lasciata al lettore.
Music: “head sound” provided by mobygratis