Settimana di mercati al cardiopalma. Lunedì 29 settembre 2025 l’S&P 500 e il Nasdaq hanno toccato nuovi massimi storici, spinti dall’annuncio di un maxi investimento da 100 miliardi di dollari di NVIDIA in OpenAI per costruire 10 GW di data center. L’entusiasmo per l’AI resta il motore dei mercati, anche se dopo i record è arrivata una pausa di consolidamento.
Sul fronte macro, il PIL USA del Q2 è stato rivisto al rialzo al +3,8% annualizzato, grazie anche agli investimenti in AI. Ma emergono segnali di rischio: il capex delle Big Tech ha raggiunto il 72% del cash flow operativo e dal 2026 potrebbe spostarsi su finanziamenti a debito, aprendo interrogativi sulla sostenibilità.
La Fed ha tagliato i tassi di 25 bps, portandoli verso il 3,75%, livello considerato “neutrale”. Intanto, cresce il dibattito su una possibile fase di “repressione finanziaria” post-Powell, con focus su gestione del debito.
Sul fronte commodity, oro e argento brillano: +40% YTD per l’oro, miglior performance dal 1979, e massimi da 14 anni per l’argento, confermando la ricerca di beni rifugio.
Con l’avvio della earning season Q3, le attese puntano a una crescita EPS del +7% sull’S&P 500. Particolare attenzione al settore finanziario, che beneficia di curva più ripida e maggiori volumi di credito.
Tuttavia, le valutazioni elevate richiedono cautela: il P/E forward è sui livelli pre-dotcom e ogni delusione potrebbe innescare correzioni rapide. Restano però opportunità in settori dimenticati come minerario, farmaceutico e consumi difensivi.
In sintesi: mercati forti ma selettivi, con l’AI e gli utili al centro del gioco.
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