Maceratando, storia e poesia della città di Macerata

Per portare il suo tributo d'affetto alla città è venuto di nuovo tra noi Luigi Pirandello (3 ottobre 1926)


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Per portare il suo tributo d'affetto alla città è venuto di nuovo tra noi Luigi Pirandello. La Compagnia d'arte di Luigi Pirandello ha iniziato iersera l'annunciato corso di recite con il tanto discusso lavoro dell'illustre commediografo: Sei perso- naggi in cerca d'autore. L'assoluta originalità del lavoro, non solo per l'arditezza della concezione quanto per la forma del tutto nuova con la quale è presentato sulla scena, ha sollevato anche verso il nostro pubblico, che è accorso in folla, infinite discussioni e commenti similmente a quanto è dovunque avvenuto per le produzioni del teatro Pirandelliano ed in ispecie per questi Sei personaggi che costituiscono un vero tentativo per il rinnovamento del Teatro Italiano. Intorno al teatro pirandelliano si è tanto discusso che può sembrare ormai superfluo tornare sui soliti argomenti che sono stati avanzati a sostegno od avverso questo nuovo lavoro a tesi: qualunque opinione se ne abbia bisogna però riconoscere che ai lavori del Pirandello, e specialmente a quello iersera rappresentato, un interesse che non è solo il risultato di una trama felice o di abilità rilevanti di sceneggiatura, e di dialogo, ma anche di una specie di sgomento che all'attento spettatore ispira la rappresentazione di profonde verità umane, tanto più tragiche quanto meno incomunicabili nella loro integrità ai propri simili. Inteso in tal senso, il lavoro che avevamo iersera il grande pia- cere di ascoltare, non può più essere considerato come una semplice produzione drammatica di nuovo tipo, ma una vera e propria battaglia artistica per la verità, una dolorosa esperienza in forma d'arte, del tragico che la vita contiene e che l'uomo deve sopportare come una croce, che non può non che deporre, nemmeno dimostrare ai suoi simili. Veramente squisita l'interpretazione data al geniale lavoro dalla Signora Marta Abba (la figliastra), artista veramente fine e di alta espressione drammatica, dal primo attore C. (Camillo; ndr) Pilotto (il padre) e dal signor A. (Sandro; ndr) Ruffini (direttore della Compagnia). Queste le parti principali; benissimo le altre. Lo scelto pubblico che gremiva il vasto Politeama seguì con grande attenzione e vivo interesse il lavoro e nelle pause dell'azione applaudì calorosamente gli interpreti chiamando anche alla ribalta l'illustre autore che, come è noto, segue la Compagnia.

(L'Azione fascista, 3 ottobre).
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Maceratando, storia e poesia della città di MacerataBy Roberto Cherubini