Maceratando, storia e poesia della città di Macerata

Piazza Vittorio Emanuele (30 agosto 1888)


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Macerata da lungo tempo vegheggia l'idea di costruire una bella piazza, che corrisponda, per ampiezza ed estetica, alle diverse contrade della città, le quali hanno superbi palazzi, come quelli di Costa, Torri, Marefoschi ed altri. L'attuale Piazza Maggiore, oltre all'essere scoscesa, ti dà l'idea d'una donna che stia continuamente cogli occhi chiusi. Perchè? Da un lato il teatro con l'antica torre del comune; di fronte il palazzo prefettizio, di sopra la residenza municipale, di sotto la chiesa di S. Paolo; cosicchè non un sorriso gentile, non uno sguardo amoroso da quei palazzi, ove non si affacciano che uomini seri e vecchie autorità; nulla, nulla, che rompa l'eterno sonno glaciale di quegli edifici. Al contrario: - da questa piazza così severa parte il Corso Vittorio Emanuele, gaio, animato da botteghe e uffizi, ed alla fine di questo Corso dovrebbe farsi la nuova piazza, che, situata in un perfetto piano, ampia e popolata all'intorno da splendidi negozi, diventerà il centro della vita cittadina. Questo progetto, da lungo tempo vagheggiato, sta per essere una realtà. Diamo lodi perciò a tutti quei cittadini, che v'interposero i loro uffici, massime all'attuale presidente della Congregazione di Carità, Sig. Luigi Aleandri, il quale, facilitando nella sua qualifica la demolizione del caseggiato di fronte alla Biblioteca Comunale, rende vane le mene di coloro, che, per interessi privati, non vorrebbero questo miglioramento per la nostra città. (Vessillo delle Marche, 30 agosto).

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Maceratando, storia e poesia della città di MacerataBy Roberto Cherubini