Maceratando, storia e poesia della città di Macerata

Quei prigionieri fuggiti dal campo di concentramento che cercano ospitalità nelle nostre case. (1 gennaio 1944)


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Quei prigionieri fuggiti dal campo di concentramento che cercano ospitalità nelle nostre case. Molti, molti prigionieri nemici, fuggiti dai campi di concentramento nell'infausto 8 settembre, girano indisturbati per le nostra campagne. Con delittuosa compiacenza, falsissima pietà, deplorevole paura, i prigionieri sono ospitati nelle case di campagna, aiutati, sfamati e puliti. A tutti i vigliacchi che si sono assunti questa turpe complicità vogliamo non ricordare le pene gravissime che il Codice di guerra contempla contro coloro che aiutano in qualunque modo e circostanza il nemico, ma rammentiamo invece: che quel prigioniero è nemico giurato dell'Italia; che quel prigioniero è colui che ha ucciso i nostri fratelli, buttando nel pianto tante madri e spose; che quel prigioniero appartiene a quella odiata razza che dall'alto ha orrendamente bombardato le nostre città indifese abbattendo Chiese, ospedali, case civili, uccidendo migliaia di mamme e bimbi. Vergogna-Vergogna-Vergogna. Quando ritorneranno i nostri prigionieri affamati, sporchi, avviliti, chiedete loro se inglesi, russi, americani si sono commossi alle loro sofferenze, ai loro dolori, alla loro fame. E allora immensa, senza attenuanti, sarà la condanna morale.

(L'Azione repubblicana, 1 gennaio).
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Maceratando, storia e poesia della città di MacerataBy Roberto Cherubini