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Or
Stavo passeggiando per Agadir con la mia macchina fotografica al collo, in un quartiere davvero poco interessante, faceva calso, non s’era nessuno per strada, e ad un certo punto vedo una “vetrina” dall’altro lato della strada, e diceo “vetrina” perchè non era esattamente come una normale vetrina dove i prodotti sono ben posizionati, illuminati e il più invitanti possibile, ma piuttosto era una porta a vetri di un negozio praticamente al buio, molto impolverata attraverso la quale si vedeva un mucchio di cianfrusaglie senza senso. E quindi: SONO ENTRATO!
Dentro ho trovato, oltre alle migliaia di cianfrusaglie di ogni genere, una signora che smbrava dormire alla scrivania in fondo al negozio, quindi mi sono avvicinato a lei silenziosamente per rendermi conto che dromiva davvero! Dopo averla svegliata smuovendo tazzine e bicchieri sbeccati in giro per il negozio, e dopo aver in qualche modo iniziato a parlare con lei, scopro che non ero l’ per caso, questo è sicuro!
Ascoltate l’episodio, perchè la storia vale davvero la pena!
Vi ricordo che se volete donare una macchina fotografica per il progetto “Broderland” potete farlo scrivendomi privatamente:
Se volete saperne di più sul progetto “Borderland” ascoltatevi l’episodio dove racconto tutto nel dettaglio:
Stavo passeggiando per Agadir con la mia macchina fotografica al collo, in un quartiere davvero poco interessante, faceva calso, non s’era nessuno per strada, e ad un certo punto vedo una “vetrina” dall’altro lato della strada, e diceo “vetrina” perchè non era esattamente come una normale vetrina dove i prodotti sono ben posizionati, illuminati e il più invitanti possibile, ma piuttosto era una porta a vetri di un negozio praticamente al buio, molto impolverata attraverso la quale si vedeva un mucchio di cianfrusaglie senza senso. E quindi: SONO ENTRATO!
Dentro ho trovato, oltre alle migliaia di cianfrusaglie di ogni genere, una signora che smbrava dormire alla scrivania in fondo al negozio, quindi mi sono avvicinato a lei silenziosamente per rendermi conto che dromiva davvero! Dopo averla svegliata smuovendo tazzine e bicchieri sbeccati in giro per il negozio, e dopo aver in qualche modo iniziato a parlare con lei, scopro che non ero l’ per caso, questo è sicuro!
Ascoltate l’episodio, perchè la storia vale davvero la pena!
Vi ricordo che se volete donare una macchina fotografica per il progetto “Broderland” potete farlo scrivendomi privatamente:
Se volete saperne di più sul progetto “Borderland” ascoltatevi l’episodio dove racconto tutto nel dettaglio: