La creatività pura che diventa leggenda. Proprio come accade nel mito classico, Gianni Versace scompare prematuramente il 15 Luglio del 1997, lasciando un profondo vuoto.
E ancora oggi, tra mistero e amaro in bocca, a più di venti anni dalla tragica morte inaspettata sulle scale della sua casa di Miami si continua a parlare di un uomo che ha plasmato l’immaginario collettivo grazie alla sua creatività e alla sua abilità sartoriale.
La storia di Gianni Versace
Il debutto di Gianni Versace avviene a Milano nel 1978, dove presenta la sua prima collezione donna firmata con il suo nome. Diventa famoso negli anni ’80 e ’90 grazie alle sue collezioni estrose e lussuose. Viene considerato il fautore dell’Era delle Super Top Model.
Fine interprete di quel gusto eccentrico e stravagante, proposto nei primi del ‘900 da Poiret, Gianni Versace è tra i protagonisti che fecero del “Made in Italy” una garanzia, riconosciuta a livello internazionale.
Giorgio Armani stilista che destruttura la giacca e crea il greige, Valentino couturier italiano che conquista Parigi e sfila nella capitale francese e poi Gianni Versace che presenta al tempo stesso una formazione sartoriale, derivata da un periodo di apprendistato nella sartoria materna a Reggio Calabria, unita a un’esperienza stilistica formata prima di fondare la sua casa di moda.
Con l’esaltazione del corpo e il glamour all’ennesima potenza Gianni Versace segnerà profondamente gli anni 80 e poi 90. Al suo fianco, ben presto, troveremo anche sua sorella Donatella Versace che, in breve tempo, diventa essa stessa ambasciatrice del mondo Versace, e traghetterà nel nuovo millennio l’azienda di famiglia.
Gianni Versace: la camicia stampa barocco con i colori dei videogame
Dopo le prime geometrie, Versace si reinventa con mondo virtuale proponendo stampe psichedeliche inedite, cariche di vita e virtuosismi. Tutte proposte nei colori dei videogame. I disegni sono un melting pot di estetiche a contrasto: cinema, teatro, balletto, rock, pop, jazz, neo classico e neo barocco.
Nelson Mandela le ama tanto che Naomi Campbell suggella il loro incontro con un modello firmato dalla casa di moda italiana, mentre Elton John e Elizabeth Taylor hanno chiesto una versione personalizzata con i rispettivi ritratti.
Gianni Versace: il vestito bondage
Gli anni 90 guardano al minimalismo e Gianni Versace dona la sua visione con la moda ripulita da stampe e colori, propone il nero totale.
Ben lontano dall’austerità, realizza una collezione post punk, dove l’assenza del colore è dominata da dettagli bondage e spille da balia XL che chiudono tagli, tra provocanti scollature e vertiginosi spacchi.
È il 1992: questo stile carico di sessualità, accompagnerà la rinascita di Lady D dopo il divorzio con il Principe Carlo. A consacrare la creatività sul red carpet internazionale è Elizabeth Hurley quando, nel 1994 in occasione della première del film Quattro matrimoni e un funerale, accompagna l’allora fidanzato Hugh Grant con indosso una delle creazioni Versace che è passata alla storia come il #pindress
Gianni Versace: il debutto di Versus
Versus, la nuova linea giovane di casa Versace, debutta a New York nel 1995 e finanzia la mostra d’alta moda del Metropolitan Museum of Art.
Per le sue campagne pubblicitarie e per le sue sfilate ha sempre fatto uso dei più celebri fotografi e delle modelle più in voga del momento tra cui ricordiamo Linda Evangelista, Naomi Campbell, Claudia Schiffer e Cindy Crawford.
É sempre stato molto legato al mondo della musica e amico di molte rockstar ed ha utilizzato per ben tre volte la popstar Madonna come testimonial delle sue campagne pubblicitarie.
Dopo la morte dello stilista, il posto di direttore creativo del brand è passato a Donatella Versace.
Ha definito il glamour della fine del XX secolo e inventato le top model. Lo stile inconfondibile di Gianni Versace rimarrà vivo nel tempo.
Il nostro ap