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Dopo Voltairine de Cleyre e Angelica Balabanoff, ci spostiamo nella Germania della prima metà dell’Ottocento, concentrandoci su quella che potrebbe definirsi la "Mme de Staël tedesca". La decima video-lezione di "Donne e Pensiero Politico" è infatti dedicata a Rahel Levin Varnhagen von Ense (1771-1833), intellettuale tedesca di origini ebraiche cui, non del tutto a caso, Hannah Arendt dedicò uno dei primi e più approfonditi studi. Si tratta di una figura la cui importanza, lungi dal ridursi a quella di semplice organizzatrice di influenti circoli salottieri, investe direttamente il rapporto problematico tra integrazione ed emancipazione, rimandando, più in generale, all’insieme di questioni che lo storico George Mosse ha affrontato in un celebre saggio intitolato "Il dialogo ebraico-tedesco. Da Goethe a Hitler" (1985). A presentarne il profilo è Marzia Ponso, docente di storia contemporanea a Torino.
By AA.VV.Dopo Voltairine de Cleyre e Angelica Balabanoff, ci spostiamo nella Germania della prima metà dell’Ottocento, concentrandoci su quella che potrebbe definirsi la "Mme de Staël tedesca". La decima video-lezione di "Donne e Pensiero Politico" è infatti dedicata a Rahel Levin Varnhagen von Ense (1771-1833), intellettuale tedesca di origini ebraiche cui, non del tutto a caso, Hannah Arendt dedicò uno dei primi e più approfonditi studi. Si tratta di una figura la cui importanza, lungi dal ridursi a quella di semplice organizzatrice di influenti circoli salottieri, investe direttamente il rapporto problematico tra integrazione ed emancipazione, rimandando, più in generale, all’insieme di questioni che lo storico George Mosse ha affrontato in un celebre saggio intitolato "Il dialogo ebraico-tedesco. Da Goethe a Hitler" (1985). A presentarne il profilo è Marzia Ponso, docente di storia contemporanea a Torino.