Un episodio per chi cammina nel proprio tempo, con il cuore aperto e la mente che a volte resiste. Qui non servono certezze né perfezione: solo la libertà di essere, sentire e praticare anche tra mille pensieri. Un invito gentile a vivere il percorso così com’è, senza forzare, senza rinunciare, comprendendo i meccanismi della mente e i significati limitanti che abbiamo da sempre associato alle parole.

Parlo anche di come certe parole legate alla religione, come Cristo, Dio, Figlio di Dio, Spirito Santo, salvezza, peccato e misericordia, possano creare resistenze e limiti in noi, perché sono spesso associate a sentimenti di colpa, paura, sacrificio e giudizio morale.

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