Federica Tourn - Scarsa affluenza agli sportelli diocesani: il nuovo rapporto Cei sugli abusi
In coda all'assemblea straordinaria della Cei il 16 novembre ad Assisi è stata presentata “Rilevazione sulle attività dei Servizi diocesani per la tutela dei minori e dei Centri di ascolto”, che segue il primo report sugli abusi nella chiesa italiana dell'anno scorso sull''attività del Servizio Diocesano o Interdiocesano per la tutela dei minori, del Centro di ascolto e del Servizio Regionale per la tutela dei minori nelle diocesi italiane nel 2020 e 2021.
Ecco quindi i dati, elaborati dall'équipe di ricercatori dell'università cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Nel 2022 i presunti abusatori segnalati alla Chiesa sono stati 32 e le vittime 54 (con prevalenza di casi che riguardano il passato per il 56,8%), mentre nel biennio 2020/2021 le vittime erano state 89 e 68 i preti abusatori. L'età delle vittime nel 2022: 25 hanno fra i 15 e i 18 anni e 19 sono maggiorenni, con una netta prevalenza di femmine (44 su 54). Rimangono quindi dieci segnalazioni di abuso che riguardano bambini, ma la sintesi non lo esplicita, così come non nomina mai la parola “pedofilia”. Le vittime minori di 14 anni però ci sono, come si legge nella versione estesa del rapporto: due hanno meno di 4 anni, quattro fra 5 e 9 anni e quattro fra 10 e 14 anni.
Le segnalazioni sono arrivate ai 108 centri di ascolto attivi in 160 delle 206 diocesi italiane, mentre nel primo report i centri d'ascolto erano 90, di cui solo 30 avevano fornito dati. Analizzando i casi segnalati per tipologia di abuso, «si nota la prevalenza di comportamenti e linguaggi inappropriati – si legge nella Rilevazione – offese, ricatti affettivi e psicologici, molestie verbali, manipolazioni psicologiche, comportamenti seduttivi, dipendenze affettive». Il profilo dell'abusatore è un sacerdote o un religioso che ha dai 40 ai 60 anni e nel 37% dei casi è un laico.
Cambiano i motivi che spingono le persone a contattare i centri: è vero che nel 2022 è cresciuto il numero complessivo di persone che hanno contattato i centri d'ascolto (374 rispetto agli 86 del biennio 2020/21), ma nel 2022 nell'l’81,9% dei casi si tratta in realtà di richiesta di informazioni e soltanto nel 18,1% di una denuncia all'autorità ecclesiastica (rispetto al 53,1% registrato nel 2021). Inoltre, pur avendo ampliato la base di indagine (nel 2022 ha risposto il 92% delle diocesi rispetto al 73% del biennio precedente), gli abusatori presunti sono meno della metà di quelli indicati nel primo report. Non solo: il 63,9% delle diocesi (e addirittura l'85,7% al sud) non ha ricevuto un solo contatto nel periodo 2020-2022.
Dati che indicano chiaramente che i centri d'ascolto diocesani non funzionano perché le persone non ci vanno, nonostante siano triplicati gli incontri formativi sulle “buone prassi in parrocchia” e sull'ascolto delle testimonianze. «Nel 2022 sono arrivate più vittime alla Rete L'Abuso che a tutti gli sportelli diocesani italiani», commenta amaro il presidente Francesco Zanardi. La Rete L'Abuso, l'associazione sopravvissuti agli abusi sessuali del clero, ha documentato 332 casi di violenza da parte di chierici o religiosi dal 2010 a oggi, casi che la Cei non ha finora voluto acquisire.
Fonte: Domani
https://youtu.be/wBPMDHb2vfk?si=cVoPqWLT_dh6FZGz&t=203
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