Non c’è niente da fare, non riusciamo ad andare avanti, il vero leader di questa squadra è Cristante verso il quale Ndicka corre per consegnargli subito la fascia da capitano. Entrato lui è cambiato l’atteggiamento di tutta la squadra, dal molle e passivo che era, è subito passato al concentrato e quasi aggressivo. Verso un avversario, dobbiamo dire, veramente scarso.
Meno male che avevamo di fronte la Dynamo Kiev, la squadra ideale per tentare di far passare la tempesta e riacquisire un minimo di serenità e autostima. Bisogna anche dire però che in un paio di occasioni gli ucraini hanno sfiorato il gol, segnandone uno in fuorigioco, facendo tremare per un attimo il pubblico sugli spalti e quello a casa.
Un primo tempo vergognoso, durante il quale Koné ha giocato in pantofole e i soli Baldanzi, Pisilli e Dovbyk hanno mostrato voglia e carattere.
Della trasformazione abbiamo detto prima, del mister possiamo aggiungere che è sembrato ancora in sella, soprattutto con l’esclusione di Hummels che a nostro avviso è dovuta all’atteggiamento che il difensore tedesco ha tenuto sui social. Ma questa squadra può fare ancora a meno del miglior difensore della scorsa Champions League?
Tanti interrogativi, aspettando un avversario vero che incontreremo già domenica. Sarà il banco di prova per Juric e per una squadra di ragazzotti impauriti che ha bisogno di due-tre simil-leader che in questi ultimi anni non ci hanno portato altro che sesti posti.
Forza Roma!