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In questo episodio ti porto dietro le quinte delle vetrine più famose del mondo: quelle di Tiffany & Co. su Fifth Avenue, a New York.
Il protagonista è Gene Moore – per me, subito dopo Harry Gordon Selfridge, uno dei pionieri assoluti del retail.
È lui che ha trasformato la vetrina da semplice spazio espositivo a linguaggio emotivo.
Ripercorriamo insieme:
l’inizio della sua carriera tra I. Miller, Bergdorf Goodman e Delman,
gli anni da direttore delle vetrine di Bonwit Teller,
le collaborazioni con Salvador Dalí, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Jasper Johns,
l’arrivo da Tiffany & Co. e la famosa frase del presidente Walter Hoving:
“Non cercare di vendere nulla. Fai le vetrine più belle possibile. A vendere ci pensiamo noi in negozio.”
Parliamo di:
minimalismo radicale in vetrina (quando ancora nessuno lo chiamava così),
diamanti accostati a cavoli, sabbia, carta e mattoni,
manichini che diventano attori (e perché l’ombelico ha fatto scandalo),
del gesto potentissimo con cui Tiffany, alla sua morte nel 1998, ha spento tutte le vetrine di Fifth Avenue.
Se lavori nel retail, nel visual merchandising, nella moda o nel design degli spazi, questa storia ti aiuta a guardare la vetrina non solo come un luogo dove esporre prodotti, ma come un palcoscenico dove mettere in scena emozioni.
Libro citato:
My Time at Tiffany’s – autobiografia visiva di Gene Moore.
Fammi sapere cosa ti ha colpito di più e quale altra storia di retail vorresti ascoltare nelle prossime puntate.
By Marica A. GiganteIn questo episodio ti porto dietro le quinte delle vetrine più famose del mondo: quelle di Tiffany & Co. su Fifth Avenue, a New York.
Il protagonista è Gene Moore – per me, subito dopo Harry Gordon Selfridge, uno dei pionieri assoluti del retail.
È lui che ha trasformato la vetrina da semplice spazio espositivo a linguaggio emotivo.
Ripercorriamo insieme:
l’inizio della sua carriera tra I. Miller, Bergdorf Goodman e Delman,
gli anni da direttore delle vetrine di Bonwit Teller,
le collaborazioni con Salvador Dalí, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Jasper Johns,
l’arrivo da Tiffany & Co. e la famosa frase del presidente Walter Hoving:
“Non cercare di vendere nulla. Fai le vetrine più belle possibile. A vendere ci pensiamo noi in negozio.”
Parliamo di:
minimalismo radicale in vetrina (quando ancora nessuno lo chiamava così),
diamanti accostati a cavoli, sabbia, carta e mattoni,
manichini che diventano attori (e perché l’ombelico ha fatto scandalo),
del gesto potentissimo con cui Tiffany, alla sua morte nel 1998, ha spento tutte le vetrine di Fifth Avenue.
Se lavori nel retail, nel visual merchandising, nella moda o nel design degli spazi, questa storia ti aiuta a guardare la vetrina non solo come un luogo dove esporre prodotti, ma come un palcoscenico dove mettere in scena emozioni.
Libro citato:
My Time at Tiffany’s – autobiografia visiva di Gene Moore.
Fammi sapere cosa ti ha colpito di più e quale altra storia di retail vorresti ascoltare nelle prossime puntate.