Alessandro Rimassa si definisce milanese, europeo e innamorato di tre del suo lavoro e di suo marito. Ha scritto a quattro mani con Antonio Incorvaia il libro Generazione Mille euro, best seller tradotto in sette lingue e diventato un film culto. Oggi è un imprenditore di successo: ha fondato RADICAL HR, la prima edtech italiana verticale sul mondo HR, e prima Talent Garden Innovation School, business school leader sui temi del digitale e dell'innovazione, presente in cinque Paesi europei. Con lui abbiamo provato a capire come sta cambiando il mondo del lavoro e abbiamo scoperto che i giovani hanno le idee molto più chiare di chi li ha preceduti.

Gianvito Fanelli ha lasciato il lavoro di dipendente e la città per tornare a vivere in Puglia e oggi, con il suo account Vita Lenta, è diventato l’ambasciatore social di un approccio alla vita completamente opposto all’idea di essere sempre connessi, sempre sul pezzo, tra l’ansia di prestazione e la sindrome dell’impostore. Nato per gioco, oggi Vita Lenta ha più di un mezzo milione di follower su Instagram ed è diventato un “brand” riconosciuto.

Dopo essere volato dalla Puglia agli Stati Uniti, Claudio sceglie di tornare nella sua terra per reinventarsi e puntare tutto sulla tradizione e territorio. Alessandra, sua figlia, è cresciuta a Como e ha studiato a Philadelphia e Buenos Aires e sembrava indirizzata a una brillante diplomatica; ma anche lei, come suo padre, ha scelto di tornare a lavorare in Puglia. Oggi hanno un’azienda che esporta vino in tutto il mondo grazie all’amore per il territorio e a una certa propensione per il cambiamento che si trasmette di padre in figlia.

Chiara Cecilia Santamaria, romana, classe 1980, dopo la laurea muove i primi passi nel settore della comunicazione. Quando rimane incinta il suo contratto precario non viene rinnovato. Da lì nasce il blog  macheddavvero!? che parla di maternità in maniera innovativa ottenendo un successo straordinario. Dopo aver vissuto tanti anni in l’Inghilterra, oggi Chiara è tornata a Roma perché per lei cambiare rappresenta un’opportunità di crescita umana ma anche economica.

Sofia Fabiani è conosciuta sui social come Cucinare Stanca, con il suo stile unico e dissacrante smonta i falsi miti del mondo della cucina e l’entusiasmo di alcuni chef improvvisati da lei ribattezzati gli incapacy. Premiata dal Corriere della Sera tra le 20 donne del cibo 2021 per la sua “capacità di visione, creatività, empowerment e imprenditorialità”. Sofia Fabiani, in arte Cucinare Stanca, è stata un perito chimico prima di lanciarsi nella sua avventura imprenditoriale e inaugurare la sua versione di una stanza tutta per sé.

Dopo un percorso personale, Teresa Cinque è riuscita a realizzare il suo sogno e a chi le chiede se ha un piano B risponde: “quello che faccio mi completa dalla A alla Z”. Elisa Giannini, in arte Teresa Cinque, è l’attrice che con i suoi monologhi virali ha conquistato il web, ma sono in pochi a conoscere la sua vera storia. Nata in Versilia - dove ancora orgogliosamente vive - insieme a sua madre è fuggita da una storia di violenza familiare. Per anni è stata una curatrice d’arte di successo ma non riusciva a far tacere quella vocina interiore che la rendeva perennemente insoddisfatta e che le diceva: “fai la tua cosa”. Quella “cosa” era il teatro.

Suo padre sognava per lui un lavoro nell’azienda di famiglia, ma dopo mille lavori - tra cui una breve parentesi da muratore in una piccola impresa edile - Lorenzo Gasparrini ha incontrato la filosofia. Oggi conduce seminari, workshop e laboratori per parlare di femminismo perché - sostiene - anche un uomo può imparare a vivere meglio grazie all’incontro con le grandi pensatrici del passato e del presente. Essere femminista, dice Gasparrini, gli ha aperto gli occhi anche sulla gestione del rapporto con il lavoro, con il denaro e con gli altri, aiutandolo a capire cosa significa davvero “guadagnarci qualcosa”.

La storia di Federica nasce da un inizio di carriera a dir poco disastroso: dopo l’università inizia a lavorare in molte grandi aziende ma sente che qualcosa non la faceva star bene. Nasce da qui l’idea di una start-up che aiuti a migliorare la qualità del lavoro in azienda per creare un ambiente sano e stimolante per tutti, anche per il fatturato. Il suo segreto? Il judo che ha praticato fin da bambina e che le ha insegnato “ad andare incontro all’errore”. Federica Pasini è la founder di Hacking Talents, startup che si occupa di matching digitale che permette alle organizzazioni e alle aziende di sviluppare i talenti delle proprie persone al loro interno.

Elia Morra in arte Elianto, ha fatto mille lavori tra cui il copywriter in un’agenzia pubblicitaria ma la sua passione era suonare per strada. Quando capisce che la sua passione può diventare un vero e proprio lavoro, inizia un percorso che lo ha portato a esibirsi in teatro, in televisione e in radio, un saliscendi - come lui stesso lo definisce - che gli fa battere il cuore come la prima volta che, chitarra in mano, ha scoperto il suo talento di comico in piazza Duomo a Milano. Musicista, cantautore, speaker e autore di brani comici e satirici: tutto questo è Elianto, artista di strada che ha calcato i palchi più importanti tra cui quello di Zelig, ma che ancora si concede qualche serata tra le vie di Milano per “infastidire” i passanti con le sue rime comiche.

Federica La Russa fa parte del team di healthyou dove collabora come medical writer e content strategist per supportare persone e pazienti verso una salute più consapevole. Nel tempo libero, si occupa della sua altra passione e, con l’associazione SHE is a scientist combatte gli stereotipi di genere nel mondo STEM. Ma per anni Federica è stata un'expat, ovvero una persona giovane che ha lasciato l'Italia per trasferirsi a vivere e lavorare all'estero. Dopo il dottorato di ricerca a Londra, La Russa vola negli Stati Uniti per lavorare nell’Istituto guidato dal suo mito: il dottor Anthony Fauci. Mai ritmi di lavoro serrati e il desiderio di fare la differenza si fanno sentire e così decide di fare una scelta controcorrente: tornare in Italia e ricominciare tutto daccapo.