Il fascino del mito in un testo che porta in scena il ciclo della guerra di Troia. Pier Lorenzo Pisano racconta quel che dèi e dee, eroi ed eroine dissero (o avrebbero potuto dire) in due momenti: prima della guerra, in un mondo adolescente e dorato; e dopo la distruzione della città, quando, tra le macerie fumanti e i pianti delle donne, ebbe inizio il lungo e difficile ritorno a casa.
Dalla fantascienza di Carbonio (stagioni 2021/22 e 2022/23) alla mitologia di Semidei. «Mi appassionano le forme del raccontare – spiega Pier Lorenzo Pisano, nostro artista associato. Il mito, in particolare, racchiude tutto quello che ci identifica in quanto umani: affetti, passioni, istinti, legami familiari.»
Diviso in due sezioni, Semidei si ispira al corpus di leggende minori che accompagnano Iliade e Odissea. Nella prima parte, antecedente alla guerra di Troia, eroi giovanissimi e terrorizzati sono alle prese con le loro relazioni più care: Achille che litiga con la madre Teti, Ulisse alle prese con un piccolo Telemaco che strilla sempre e non mangia mai, Ettore e Andromaca che cercano di far addormentare il loro neonato, e altri ancora. Al di sopra di tutto, gli dèi dell’Olimpo, più litigiosi e insensati degli umani. Dieci anni dopo, i Greci hanno vinto, ma hanno dimenticato il motivo per cui hanno combattuto: sono dei reduci intontiti e ammaccati, come i soldati delle guerre odierne.
Semidei sfrutta le leve di un racconto universale per mettere in discussione la nostra contemporaneità e per provare a capire come si fa a sopravvivere alle cose che finiscono: la fine dell’infanzia; la fine della guerra; la morte dei figli.
Il testo dello spettacolo è pubblicato da Einaudi nella collana Collezione di teatro.
6 - 23 febbraio 2025
Teatro Studio Melato