Si rifà il volto Macerata mentre tanti piccioni finiscono in pentola. I maceratesi si distinguono per una certa mania, che può anche essere indizio di riservatezza, di svalutamento della loro città, che in fondo però amano moltissimo. Sono anch'essi campanilisti la lor parte. Tengono moltissimo alla dignità della loro antica città e ne desiderano, sia pure spesso more musulmano, la prosperità e la bella apparenza. Ora Macerata ha certo dei caffè graziosi e con servizio inappuntabile; come il Bar Caffè Montecchiari, il Caffè Nazionale, il Caffè del Teatro. Tra poco verrà inaugurato in una veste modernissima e completamente rinnovato il tradizionale Caffè Venanzetti al Corso. Fra molti altri, due importanti empori si apriranno presto al Corso: l'Atelier di mode Carnevalini & Vecchietti e il grandioso magazzino Lauro Vecchietti al Corso. In via Tommaso Lauri nuovi importanti negozi si sono aperti: le ditte Mogarelli & Del Gobbo: stucchi e riquadrature, e la cappelleria Bitocchi. Uno dei maggiori motivi ornamentali della città è certo costituito dagli stormi di colombi che spaziano nella nostra bellissima piazza maggiore. Questi graziosissimi ospiti dovrebbero però esser circondati di maggiori cure e si dovrebbe impedire che troppi di loro andassero a finire nelle domestiche pignatte. Il loro numero in questi ultimi tempi è di molto scemato: forse un pò per la dieta cui li sottopone il Comune (si calcola che la distribuzione di granturco quotidiano non vada al di là di due granelli per piccione) forse un pò per la caccia notturna delle civette di San Paolo, ma molto, c'è da credere, per opera di poco sentimentali concittadini, che sono stanchi di aspettare, d'altra via, la poule au feu promessa da un Re di Francia ai suoi sudditi allampanatelli.
(Corriere Piceno, 31 agosto).