L'utilizzo dei voti a #scuola come strumento coercitivo per costringere gli alunni a studiare, si è rivelato del tutto inefficace, sia in termini di apprendimento effettivo, sia per quanto riguarda le ripercussioni negative sull'autostima e sullo stress psicologico. A testimoniare ciò sono numerose ricerche scientifiche pubblicate nel corso degli ultimi anni.
In un video di qualche mese fa proponevo l'abolizione del voto numerico, sostituendolo con una valutazione più argomentata e qualitativa, che non fosse vissuta come un giudizio sulla persona e che potesse tenere conto della complessità dell'essere umano.
Nonostante la scuola senza voti sia già stata sperimentata con successo nei paesi del Nord Europa, nonché in alcune piccole realtà private italiane, in molti rimangono scettici sull'effettiva possibilità di eliminare i voti e la ritengono una proposta difficilmente attuabile sul piano concreto. Per questo motivo ho deciso di intervistare Davide Tamagnini, un insegnante che già da diversi anni ha scelto di non dare voti ai suoi studenti. Ne è venuta fuori una chiacchierata molto interessante a 360 gradi sui problemi del sistema scolastico italiano attuale.
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