Negli anni 60 le menti sovversive del collettivo dei Superstudio, architetti, teorici e filosofi dell'architettura hanno scavato e creato realtà utopiche. Tali realtà avevano come sfondo il mondo ecologista non ancora nato e quindi non paragonabile al nostro ma contenitore primordiale di ciò che sarebbe stato. Dal monumento continuo alle 12 città ideali, futuri ipotetico che anche se non realizzabili aprono le nostre menti verso scenari innovativi ripensando e scardinando il concetto stesso di opera architettonica.