Una donna che ama la libertà, rinchiusa in manicomio semplicemente perché ha comportamenti sopra le righe secondo le norme sociali del tempo. È Norma Mazzoni, sorvegliata dalla questura dal 1918, quando ha solo 23 anni e lavora nell’industria bellica, fino al 1941. A guidarci tra le foto, i verbali di perquisizione e i documenti del suo fascicolo c’è Francesca Delneri, vicedirettrice dell’Archivio di Stato di Bologna e una delle referenti del progetto "Persone pericolose. Tracce di sovversive e sovversivi negli archivi bolognesi"