Le vie della Resistenza a Domodossola

Umberto Terracini


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Mi chiamo Umberto Terracini. Sono nato a Genova il 27 luglio 1895, in una famiglia ebraica benestante, originaria del Piemonte. Mio padre Jair era ingegnere ma non ebbe successo nella professione e tornò a gestire l'attività commerciale di famiglia. Dopo la sua morte prematura nel 1899, con mia madre e i miei fratelli mi  trasferii a Torino. Ho frequentato la scuola israelitica, ma la mia vera passione era la lettura. Spesso infatti, mi recavo alla Biblioteca Civica, grazie alla quale scoprii autori come Victor Hugo e Émile Zola.Un’influenza decisiva nella mia formazione politica venne dal cugino Elia Segre, un socialista anticlericale e successivamente dall’amicizia con Angelo Tasca che mi introdusse al socialismo. Nel 1911, mi unii al Fascio socialista giovanile diventando un attivo polemista contro la guerra di Libia. Un anno dopo, nel 1912, fui eletto segretario della mia sezione socialista e nel 1914 divenni segretario provinciale del partito.Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, mi opposi fermamente alla partecipazione dell'Italia e fui arrestato per un comizio pacifista. Nonostante ciò, fui arruolato e inviato al fronte dove ricevetti la notizia della Rivoluzione russa che mi ispirò profondamente. Dopo la guerra, mi laureai in Giurisprudenza e iniziai la pratica legale ma non lasciai mai la politica. Nel 1919, insieme a Tasca, Gramsci e Togliatti fondammo la rivista L'Ordine Nuovo, inizialmente culturale, ma che presto assunse una forte impostazione politica, sostenendo i Consigli operai contro la linea moderata del Partito socialista. Collaborai anche con altri giornali socialisti e fui tra i fondatori del Partito comunista.Nel 1936 venni arrestato per la mia attività contraria al fascismo. Liberato dal confino dopo la caduta del fascismo, nel settembre 1943, per evitare i rastrellamenti di ebrei ed antifascisti da parte dei tedeschi e dei loro sostenitori fascisti, mi rifugiai in Svizzera. Quando rientrai in Italia partecipai alla Resistenza in Piemonte, divenendo Segretario della Giunta di Governo della Repubblica partigiana dell’Ossola.Il 2 giugno 1946 fui eletto deputato e vicepresidente dell’Assemblea Costituente, l’anno dopo ne divenni Presidente e, insieme al Capo dello Stato Enrico De Nicola e al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, firmai  la Costituzione Italiana e sono fiero di quanto abbiamo scritto, soprattutto nell’articolo 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e la sovranità appartiene al popolo” e nell’ Art. 13: “La libertà personale é inviolabile e non esistono distinzioni nè di sesso né di etnia nè di religione”! Sono morto a Roma il 6 dicembre 1983, con la fiducia che tutti i principi fondamentali della nostra Costituzione continuino a guidare le decisioni di ogni cittadino italiano e non solo!
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Le vie della Resistenza a DomodossolaBy Scuola media "G. Floreanini"