Camera d'eco

Una questione privata - Beppe Fenoglio


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Questa è la storia di una vicenda personale che prende il sopravvento fra le pallottole della

Resistenza!

Buongiorno, mi chiamo Robin Pellanda e frequento un Monomaster intitolato Studi italiani

all’Università di Zurigo. Oggi vorrei presentarvi Una questione privata di Beppe Fenoglio stampato

da Einaudi.

Si tratta di un romanzo breve, che come le altre opere principali di Fenoglio ha sullo sfondo la

guerra partigiana nelle Langhe. Quando il romanzo viene pubblicato la prima volta da Garzanti

all’interno del volume Un giorno di fuoco nel 1963, Fenoglio è morto da un paio di mesi a neanche

quarantun’anni.

La vita dell’autore, Beppe Fenoglio, si allinea con quella dei suoi personaggi. Nato ad Alba nel

1922, dopo i mesi di servizio militare a Roma l’otto settembre torna nelle Langhe per unirsi ai

partigiani e combattere fino alla Liberazione. Nonostante la morte in giovane età è considerato

uno dei massimi scrittori della Resistenza italiana.

Con Una questione privata Fenoglio ci porta in una zona fra Alba, Mango, Santo Stefano Belbo e

Canelli. È un territorio collinare dove tutto è estremamente grigio e umido: pioggia battente, vento

forte, nebbia da tagliare col coltello che fascia e confonde ogni cosa. I rumori della guerra

giungono attutiti anche quando vicini e tutto è coperto dal fango che schizza passo dopo passo.

Siamo nel novembre del ’44. Sono gli ultimi attimi della Resistenza partigiana ai nazifascisti: una

guerra civile su suolo italiano. L’incipit fa subito conoscere Milton, il protagonista – giovane

studente e partigiano fra gli “azzurri” badogliani – che sta guardando la villa di Fulvia, una bella

giovane torinese di cui Milton è innamorato (anche se forse non pienamente corrisposto). Hanno

avuto occasione di frequentarsi quando lei abitava da “sfollata” nella villa di Alba. È stato l’amico

comune Giorgio a presentarli e insieme hanno trascorso dei momenti felici. Con la mobilitazione

però Milton è partito per Roma, mentre Fulvia è tornata dai genitori a Torino.

Milton di fronte alla villa si chiede quando rivedrà l’amata, il cui pensiero lo conforta. Dalla

custode scopre però che quando era soldato prima dell’otto settembre Fulvia e Giorgio si sono

frequentati molto e, senza sapere nulla di più preciso su quest’incontri, la questione civile passa

subito in secondo piano per Milton che deve assolutamente scoprire la verità. L’unico modo è

cercare Giorgio, anche lui partigiano ma in una banda diversa. Milton parte subito, ma presto

scoprirà che l’amico è stato fatto prigioniero dai fascisti e per liberarlo occorre avere un

prigioniero da scambiare.

La storia si svolge in un breve arco di tempo: quattro giorni nei quali Milton cerca una risposta e

Fenoglio ne approfitta per tratteggiare con estrema precisione, oltre all’animo tormentato del

giovane, la Resistenza vera come l’aveva vissuta lui e «come mai era stata scritta» (Italo Calvino).

Il punto focale non è più quindi la guerra civile, questa diventa la cornice di una vicenda intima, la

questione privata appunto, di Milton. Si mette la Storia (con la S maiuscola) nello sfondo per

dedicare attenzione a una delle tante storie che hanno caratterizzato quegli anni travagliati.

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Camera d'ecoBy RSI - Radiotelevisione svizzera