Il “giorno del Signore” segnerà la definitiva
separazione tra buoni e cattivi, giusti ed empi, santi e malvagi. Quel
giorno va atteso non nell’ozio, nel quietismo o nel fatalismo, ma
nell’operosità di opere buone e sante compiute con generosità e
abbondanza e, soprattutto, con costanza e perseveranza. Omelia XXXIII
domenica del tempo ordinario anno C, santa Messa festiva, 17 Novembre
2019