C’era una volta una bambina che tra le mura di una cucina sempre viva di profumi e rumori imparava inconsapevolmente a coltivare il proprio futuro. Era l’ultima di sette figli, e per questo spesso incaricata di portare e riportare ingredienti, spostare pentole, “fare sempre qualcosa”. «Per un periodo ho odiato tutto questo – racconta Luisa Matarese – non ne potevo più di essere quella che doveva sempre correre avanti e indietro. Poi, con il tempo, quei ricordi sono riaffiorati, trasformandosi in passione».