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È questo il momento dell’ultima grande composizione pianistica (ma non ancora l’ultimissima parola) di Beethoven, paragonabile per impegno e dimensioni solo alla Sonata op.106: le Variazioni (per essere esatti Beethoven usa la parola Veränderungen) su un valzer di Diabelli, op.120, la cui vicenda compositiva si protrae per un ampio lasso di tempo, tra il 1819 e il 1823, venendo così a sovrapporsi cronologicamente sia alle tre ultime sonate che ai due grandi progetti sinfonico-corali della Nona Sinfonia e della Missa solemnis. L’occasione nasce dall’idea dell’editore Diabelli di commissionare ai maggiori musicisti del tempo una variazione ciascuno su un tema da lui proposto: Beethoven ne scrisse 33, creando un monumento di quasi un’ora di musica.
By Rete Toscana ClassicaÈ questo il momento dell’ultima grande composizione pianistica (ma non ancora l’ultimissima parola) di Beethoven, paragonabile per impegno e dimensioni solo alla Sonata op.106: le Variazioni (per essere esatti Beethoven usa la parola Veränderungen) su un valzer di Diabelli, op.120, la cui vicenda compositiva si protrae per un ampio lasso di tempo, tra il 1819 e il 1823, venendo così a sovrapporsi cronologicamente sia alle tre ultime sonate che ai due grandi progetti sinfonico-corali della Nona Sinfonia e della Missa solemnis. L’occasione nasce dall’idea dell’editore Diabelli di commissionare ai maggiori musicisti del tempo una variazione ciascuno su un tema da lui proposto: Beethoven ne scrisse 33, creando un monumento di quasi un’ora di musica.