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Il cervello contiene miliardi di anni di evoluzione.
Circuiti per la vendetta tribale.
Sistemi per amplificare l’aggressività quando lo status è minacciato. Scorciatoie che giudicano prima di pensare.
Una confusione tra simbolo e realtà che può trasformare le parole in armi.
E un sistema di ricompensa che vi condanna a cercare sempre “ancora”.
Non siamo i padroni assoluti del nostro cervello. Ma non siamo nemmeno i suoi schiavi impotenti.
Siamo qualcosa di più sottile: testimoni consapevoli di una macchina antica che può essere osservata, compresa, e con pazienza infinita , lentamente riprogrammata.
By Alberto SalisIl cervello contiene miliardi di anni di evoluzione.
Circuiti per la vendetta tribale.
Sistemi per amplificare l’aggressività quando lo status è minacciato. Scorciatoie che giudicano prima di pensare.
Una confusione tra simbolo e realtà che può trasformare le parole in armi.
E un sistema di ricompensa che vi condanna a cercare sempre “ancora”.
Non siamo i padroni assoluti del nostro cervello. Ma non siamo nemmeno i suoi schiavi impotenti.
Siamo qualcosa di più sottile: testimoni consapevoli di una macchina antica che può essere osservata, compresa, e con pazienza infinita , lentamente riprogrammata.