La città di Akragas, fondata intorno al 580 a.C. da coloni rodio-cretesi provenienti da Gela, era dotata di un imponente sistema difensivo che sfruttava in modo eccellente la sua posizione naturale. La città sorgeva in un'area caratterizzata da rilievi calcarei, con pareti scoscese a nord, la Rupe Atenea a sud-est (dove si trovava l'antica acropoli) e la Collina dei Templi a sud. Era inoltre bagnata dai fiumi Akragas (oggi S. Biagio) e Hypsas (oggi Drago), che ne definivano i margini orientale e occidentale. La cinta muraria, integrando blocchi di calcarenite con il costone roccioso, seguiva l'andamento geomorfologico del terreno.
Le mura di Akragas erano di notevole estensione, con un perimetro stimato intorno ai 12 chilometri9, racchiudendo un'area di circa 450 ettari. Autori antichi come Polibio e Virgilio lodarono esplicitamente le fortificazioni.. Polibio descrisse le mura come estremamente sicure sia per posizione naturale che per costruzione, poste su una rupe aspra e scoscesa e circondate da fiumi7.... Virgilio, nell'Eneide, le definì "grandissime mura" (maxima moenia).
La costruzione delle prime mura risalirebbe all'epoca della tirannide di Falaride
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