La vicinanza giornaliera con la morte e il frastuono della guerra, condividere con sconosciuti spazi scomodi, sporchi, puzzolenti, essere costretti ad obbedire agli ordini più criminali: adesso lo definiremo stress post traumatico, allora si parlava di scemi di guerra. E le cure a volte erano peggio. Ne parliamo con lo psicanalista Piero Rizzi e lo storico della medicina Giorgio Cosmacini.