Per la redazione Valentina Alberta, dialoga con la Prof.ssa Francesca Biondi, Ordinario di diritto costituzionale e pubblico all'Università degli Studi di Milano, già componente del Consiglio Giudiziario di Milano.
In questo episodio la Prof.ssa Biondi offre una riflessione molto chiara e attenta sulla recente riforma dell’ordinamento giudiziario, in particolare sul ruolo della "componente" dell'Avvocatura.
L'articolo 11-bis del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, è stato modificato dal decreto legislativo 28 marzo 2024, n. 44, per introdurre la partecipazione dei componenti avvocati e professori universitari ai Consigli Giudiziari in sede di valutazione della professionalità dei magistrati.
Con la riforma, gli avvocati – attraverso i Consigli dell’Ordine – non sono più solo “spettatori” del sistema giudiziario, ma vengono riconosciuti come attori istituzionali che collaborano con le altre componenti della giustizia.
Per evitare abusi e il rischio che le segnalazioni si trasformino in strumenti di pressione o scontro tra avvocati e magistrati, è quindi fondamentale che il sistema sia trasparente, regolato e garantito per tutti, nel rispetto del principio di indipendenza dei giudici e del corretto esercizio della difesa da parte degli avvocati.
Prima della riforma Cartabia, la presenza dei laici era spesso tollerata, concessa, soggetta a consuetudini locali, talvolta persino revocabile. Ora, invece, quella presenza è garantita per legge: è un diritto soggettivo.
È un passo verso una magistratura più trasparente, meno autoreferenziale, aperta al contributo plurale dei soggetti che operano ogni giorno nella giurisdizione.
Una riflessione preziosa che ti consigliamo di non perdere!