Quella che vi raccontiamo è la storia di un'insegnante delle scuole superiori di Messina che il 9 Marzo 2021 decide di sottoporsi alla somministrazione del vaccino Astrazeneca.
Dopo una sola settimana arriverà l’ammissione, da parte delle istituzioni sanitarie preposte, che quel vaccino è ‘sconsigliato’ alle persone sotto i 60 anni. Ma ormai, il vaccino, la giovane insegnate Alessia d’Arrigo l’ha fatto.
Da quel momento inizia per lei un calvario fatto di visite ed indagini mediche per comprendere il perché di forti mal di testa. Arrivano a somministrarle eparina per prevenire un rischio trombotico. Passerà mesi allettata senza capire che cosa le stesse succedendo.
Ancora oggi, a distanza di 5 mesi, Alessia passa le sue giornate fra visite mediche e un continuo stato febbrile che non l’abbandona mai.
A settembre è richiesto agli insegnanti il green pass. Nonostante le sue gravi condizioni le viene consigliata la vaccinazione eterologa, ma Alessia non ci sta e ora non sa se potrà tornare a lavorare o meno.
(l’intervista è stata registrata il 13 agosto. Due giorni dopo è stata presa la decisione, in accordo fra sindacati e ministero dell’Istruzione, di garantire tamponi gratuiti agli insegnati)
La sua testimonianza Alessia D’Arrigo la rilascia a Byoblu insieme all’amico, imprenditore e attivista, Santi Daniele Zuccarello, molto attivo nei social nell’informare i cittadini.
Un’intervista che permette, ancora una volta, di fare il punto sulla campagna vaccinale in Italia e le sue contraddizioni, sul tema, troppo poco discusso, degli effetti avversi da vaccino, sull’informazione a senso unico dei media generalisti e che cosa fare quando lo Stato non ti considera…