I santi pensavano spesso al Paradiso. Essi aggiungevano al pensiero del Paradiso il pensiero dell’Inferno. Il peccato originale lasciò dentro di noi una grande tendenza alla pigrizia. Senza uno spirito combattivo è impossibile conquistare il Paradiso. Combattere sempre senza avere dinanzi agli occhi il premio della vittoria è il castigo della sconfitta è pressoché impossibile.

Il Paradiso è un Regno. Il Paradiso è il premio degli eroi il quali, per amore di Dio, hanno lottato duramente contro se stessi. La Madonna è la Porta del Paradiso, cioè, nessuno potrà entrare in Paradiso senza una particolare devozione a Maria.

Uno a uno, alla fine della vita ci sarà il Giudizio Particolare. Come l’anima renderà conto della sua vita?

Il giudizio universale in cinque atti...

Gesù dopo la sua risurrezione istituisce il Sacramento della Confessione, istruisce gli Apostoli su la loro Missione, assicura loro della sua Presenza fino alla fine del mondo e promette lo Spirito Santo.

Oggi facciamo un po’ di ricapitalizzazione e parliamo sulla apparizione di Gesù sul lago di Tiberiade. In quella occasione Gesù conferma San Pietro come capo visibile della Chiesa. Preghiamo per il Papa. Evviva il Papa.

L’incredulità generalizzata degli Apostoli si manifesta soprattutto nel atteggiamento pretestuoso di Tommaso il quale esige un segno, stabilito da se stesso, per credere nella risurrezione di Gesù. Gesù ha commiserazione dell’Apostolo e gli concede ciò di cui non aveva diritto, cioè gli fa toccare con mano il suo corpo risorto.

Gesù si fa riconoscere attraverso piccoli segni: il tumulo vuoto, la sindone piegata, lo spezzare del pane... anche oggi Gesù parla al cuore dei bambini. Gesù ci parla sempre. Come riconoscere la sua voce ed adeguarsi alla sua Santissima e Dolcissima Volontà?

Dopo la condanna Gesù abbraccia la sua Croce e la porta con generosità fino al Calvario, dove, dopo aver proferito 7 parole, che sono la sintesi della sua immensa bontà, consegnò il suo spirito al Padre.

Si tratta della preghiera di Gesù nel Getsemani e della sua cattura di Gesù. Poi si considera la condanna di Gesù nei vari tribunali e si indica la causa per la quale Pilato lo condanna al supplizio della Croce.