I popoli civili fucilano i loro poeti? il 18 gennaio 1945 questa domanda echeggiava per l’aula della Corte d’Assise della Senna per bocca di Jacques Isorni, avvocato di Robert Brasillach, scrittore e poeta francese condannato a morte per intelligenze col nemico tedesco. Un processo alle idee, condotto da quegli stessi magistrati che fino a poco prima avevano applicato le medesime idee quali rappresentanti della Repubblica di Vichy, e che forse anche per quello avevano bisogno di esprimere durezza verso chi, anche nella sconfitta, manifestava fedeltà e coerenza alle proprie opinioni.
Podcast a cura dell'avv. Michele Bencini.