Nel percorso cristiano, si arriva presto a comprendere che la vita non si riduce al semplice "essere salvati". Esiste una chiamata superiore, un "di più" che ci rivela che la nostra esistenza ha uno scopo preciso: benedire gli altri.
Troppe persone, pur avendo incontrato Cristo, non hanno ancora scoperto il loro vero proposito. È essenziale chiedersi: "Perché sono nato? Qual è il mio scopo?". La risposta è che, una volta accettato Cristo, il nostro scopo non è egocentrico, ma si irradia verso gli altri, influenzando profondamente le loro vite.
La mentalità militare offre un'analogia illuminante sul "servire". Non si tratta di chiedersi "se" possiamo servire, ma "dove" possiamo farlo! L'Esercito della Salvezza di William Booth incarna perfettamente questo concetto: un movimento nato per diffondere il cristianesimo e soccorrere i bisognosi, testimoniando che in un mondo materialista è indispensabile vivere un cristianesimo attivo e gioioso.
Qual è il ruolo della Chiesa oggi? Non è un semplice luogo di ritrovo, ma uno strumento per servire coloro che anelano alla salvezza, per "strappare" anime dall'oscurità e rivelare la verità di Cristo.
Non siamo stati salvati per noi stessi, ma per gli altri! Ricordo con emozione gli incontri con veterani militari americani: per loro, servire la patria è stato un "onore" e un "privilegio". Ma quanto più grande è questo sentimento quando si tratta di servire la Chiesa di Cristo e il nostro Dio?
Giovanni ci ricorda che la fedeltà si manifesta anche attraverso il servizio, soprattutto verso gli estranei.
Manteniamoci fedeli nel nostro servizio, in qualunque ambito Dio ci abbia chiamati a operare. La nostra fedeltà sarà una testimonianza potente e uno strumento di salvezza per coloro che si avvicinano a Cristo per la prima volta.