Share Cinema - Un podcast di Scene Contemporanee
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By Scene Contemporanee
The podcast currently has 7 episodes available.
"Roy Andersson, dal canto suo, si è ancora una volta rivelato quell’autore attento e perfezionista che ci ha folgorato soltanto recentemente. Quell’autore follemente innamorato della storia dell’arte – e, più in generale, del Bello – attento al minimo dettaglio e perfettamente in grado di muovere critiche senza risultare mai giudicante, così come di dichiarare tutto il proprio amore all’essere umano stesso, con tutti i suoi difetti e tutte le sue debolezze. Già, perché, di fatto, il presente About Endlessness altro non è che una vera e propria dichiarazione d’amore al genere umano, ulteriormente enfatizzata dalla voce fuori campo di una sorta di dea amorevole e indulgente, atta a descrivere con un’unica frase, quadro per quadro, l’umanità di volta in volta rappresentata.”
Marina Pavido (Cabiria Magazine, Cinema Austriaco) scrisse queste parole su Sull’Infinitezza, l’ultimo lavoro di Roy Andersson, nel 2019, poco dopo la sua premiere a Venezia; ben prima, quindi, della pandemia che sarebbe venuta di lì a poco, e proprio il film del regista svedese sembra mostrarci una visione sinistramente appropriata della vita nel 2020. Con Sull’Infinitezza finalmente nelle sale cinematografiche dal 27 Maggio, dopo esser stato rinviato proprio a causa Covid, il direttore di Scene Contemporanee Franco Cappuccio ha dato il benvenuto a Marina Pavido e a Luigi Locatelli di Nuovo Cinema Locatelli per una conversazione sul film e il suo posto nella filmografia fortemente distintiva di Roy Andersson. Le note all’episodio sono disponibili qui: http://www.scenecontemporanee.it/podcast-sullinfinitezza-roy-andersson/
Per molti punti di vista, l’anno passato è stato arido per gli amanti del cinema. Ma se cerchiamo il lato positivo, c’è una nuova edizione del festival New Directors/New Films che accade quattro mesi dopo l’edizione 2020. Quest’anno è estremamente speciale: il festival ritorna nei cinema assieme alle proiezioni virtuali, oltre che a segnare il 50esimo anniversario della festa. È un bel promemoria che nonostante tutta l’apocalisse, il futuro del cinema rimane vibrante come il suo passato.
Per parlare della lineup, il direttore di Scene Contemporanee Franco Cappuccio è stato raggiunto da alcuni amici e critici cinematografici: la redattrice di Scene Contemporanee Gaia Apicella, l’esperto di cinema Fabio Arcieri, e il critico cinematografico Giampiero Raganelli di Quinlan. I quattro hanno discusso alcuni dei film presentati al festival come Apples di Christos Nikou, Short Vacation di Han-Sol Sei e Kwon Min-pyo, Faya Dayi di Jessica Beshir, e molti altri ancora.
Alcune settimane fa, il documentarista britannico Adam Curtis ha presentato online il suo ultimo mega progetto: una serie della BCC di sei episodi e otto ore intitolata Can’t Get You Out of My Head: An Emotional History of the Modern World. E’ l’ultima nella carriera trentennale di documentari di Curtis che mette insieme found footage recuperato in larga parte dagli archivi della BBC con una epica storia delle origini del nostro tempo culturale e politico. Disponibile nella sua interessa su YouTube, Can’t Get You Out of My Head traccia connessioni associative tra un gran numero di figure nella storia - tra cui Jiang Qing, Michael X, Afeni e Tupac Shakur, Edouard Limonov, e altri - per costruire un racconto vertiginoso dell’emergenza dell’economia globale, la nascita dell’individualismo, e la diffusione delle teorie cospirative.
Nell’episodio di oggi, il direttore responsabile di Scene Contemporanee Franco Cappuccio dibatte degli argomenti politici e delle strategie estetiche di Curtis con Piero Zardo, giornalista e critico cinematografica di Internazionale. I due affrontano una varietà di questioni durante la loro conversazione: Curtis è un giornalista, un filmmaker o un propagandista? Qual è il pubblico dei suoi film? Le sue teorie reggono? E molte altre ancora.
Potete trovare le note all'episodio con i link alle cose discusse nell'episodio qui: http://www.scenecontemporanee.it/podcast-cant-get-you-out-of-my-head-adam-curtis/
Nell'episodio di oggi, Franco Cappuccio, direttore di Scene Contemporanee, è raggiunto da due graditi ospiti: Max Borg, critico cinematografico (Corriere del Ticino, Movieplayer.it), e Ivana Ziello, la cui dimensione invece è la sala, avendo lavorato per alcune delle più prestigiose sale cinematografiche britanniche. Visto il periodo, la conversazione si è concentrata sull'argomento principe di questi giorni, ovvero gli Academy Awards, volgarmente detti Oscar, che si terranno nella notte tra il 25 e il 26 Aprile.
Il gruppo si è concentrato su una manciata di nominati illustri - Sound Of Metal, Minari, Judas & The Black Messiah, Nomadland, tra gli altri - e hanno fatto i loro pronostici per le categorie più importanti, indagando anche i meccanismi alla base della scelta dei vincitori.
Nell’episodio di oggi, introduciamo un nuovo format: i regali cinematografici. E’ come Babbo Natale segreto, ma con i film - ogni partecipante sceglie un titolo da “regalare” agli altri. E’ un modo divertente per condividere il nostro entusiasmo, guadagnare nuova consapevolezza su vecchi film che ci sono piaciuti, e riempire alcuni punti ciechi della nostra consoscenza.
E chi meglio può unirsi nello spirito dei regali a Franco Cappuccio, direttore responsabile di Scene Contemporanee, che i nostri due ospiti di oggi: Riccardo Palladino, giovane regista italiano (il suo ultimo lavoro, Il Monte delle Formiche, era in concorso al Locarno Film Festival) e Filippo Ticozzi, uno dei più apprezzati documentaristi in Italia, i cui film sono stati proiettati in festival prestigiosissimi come Visions du Reel, il Torino Film Festival, Jihlava, e molti altri ancora.
Per I link ai film citati nel podcast, vedere le note al podcast qui: http://www.scenecontemporanee.it/podcast-regali-cinematografici/
In caso aveste perso la notizia, Scene Contemporanee ha aperto un podcast di cinema la scorsa settimana. In questo episodio, diamo uno sguardo a uno dei grandi sviluppi che il mondo del cinema ha affrontato in questo periodo complesso: la questione dei festival del cinema virtuali.
Mentre la pandemia chiudeva le sale cinematografiche e rendeva i viaggi impossibili, i festival hanno adottato una varietà di strategie per continuare a portare i film al oro pubblico. Alcuni, come Cannes, sono stati cancellati; altri sono andati completamente online; e molti, come il New York Film Festival, il Sundance e la Berlinale, hanno sperimentato formati ibridi.
Questi nuovi modelli hanno aperto la discussione su alcune questioni. E' davvero un festival se non sei in una sala cinematografica? Il formato virtuale cosa espone dei meccanismi dei festival? Mentre i teatri iniziano a riaprire in tutto il mondo, questi cambiamenti sono destinati a durare? In questo episodio, Franco Cappuccio, direttore responsabile di Scene Contemporanee, ha invitato due veterani dei festival - Luigi Abiusi, critico cinematografico per il Manifesto e direttore di UZAK, oltre che curatore di rassegne cinematografiche come Registi fuori dagli Sche(r)mi, ed Emanuele Rauco, critico cinematografico e selezionatore fra gli altri della Mostra del Cinema di Venezia - per approfondire queste ed altre questioni.
Per il primo episodio del nostro podcast, abbiamo approfondito la selezione della Berlinale 2021. Come diversi altri festival, l'edizione di quest'anno ha un approccio ibrido, con due parti separate - un industry event virtuale, che si è svolto dall'1 al 5 Marzo, e un evento dal vivo programmato per Giugno. Per discutere alcuni dei film più interessanti nella selezione (molto solida) che è stata mandata online pochi giorno fa, il direttore di Scene Contemporanee Franco Cappuccio è stato raggiunto da due dei nostri critici cinematografici preferiti: Marco Romagna, direttore di Cinelapsus.com, e Salvatore Marfella, caporedattore di Rivista Milena (www.rivistamilena.it). I tre hanno discusso di film come What Do We See When We Look at the Sky di Alexandre Koberidze, The Girl and The Spider di Ramon e Silvan Zurcher, il vincitore dell'orso d'oro Bad Luck Banging or Loony Porn di Radu Jude, il molto atteso Petite Maman di Celine Sciamma, Wheel of Fortune and Fantasy di Ryusuke Hamaguchi e molti altri ancora.
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