"E pace è ancora /non avere fame/non avere freddo/non avere paura" Bertold Brecht

Per essere degno del suo albero, il poeta deve dare prova di essere nello stesso tempo la sua corteccia e la sua radice Alain Bosquet

Tra la luce e il buio si ricerca la salvezza

non c’è altra parola che la semplice parola/ ma s’infinse di non sentire/ e mi lasciò con le braccia aperte/ credendosi il padrone che s’abbuffa di libertà/ e sputa servi incatenati/ sono qui e non sono ammutolita e sciacquo il tempo/ per acquistare tempo/ commisurando le proposte sgradevoli/ all’incanto sottile delle sete»

Affonda nelle profondità del vissuto, e dunque allo scorrere irreversibile del tempo, all'intuizione della finitudine.

Caducità e precarietà dell'esistere ritmano il divenire e l'ansia del mutamento.