https://youtu.be/F8AmDUaqmLg
Presta particolare attenzione a questo video, perché è uno dei video più importante del corso…e tra poco capirai il motivo.
Mentre Luca continuava a raccontarmi il suo malessere, c’è stato un particolare che mi ha colpito, e che mi sento in dovere di riportarti qui di seguito:
“Ricordo la festa dei miei primi 20 anni. Mia madre aveva preso un locale in affitto, abbastanza grande, a due piani, con un piccolo palcoscenico, piano bar, ed uno spazio enorme per la pista da ballo.
Secondo i miei standard, il locale era sin troppo grande, visto che avevo invitato solo cinque o sei amici. Che poi, erano gli unici che avevo!
Trascorrono i giorni ed ecco arrivato il giorno del mio compleanno, non volevo andarci, ma dovevo andarci perché era la mia festa!
Tutti i miei coetanei, a quell'età, sono felici e pieni di energia, soprattutto il giorno del loro compleanno. Io no! A me i miei compleanni mi succhiavano un ‘sacco’ di energia e mi mettevano ansia…
…ma la cosa peggiore sai cos’era?
Non ne sapevo nemmeno il motivo. Almeno fino a qualche anno fa…
In un pomeriggio d’estate, ero uscito in centro nella mia città, quando incontro Lidia, una mia amica delle superiori.
Dopo avermi raccontato un po’ di questo e un po’ di quello, solite cose insomma, ad un tratto mi dice: “eh, ma tu non sei cambiato proprio…timido eri e timido sei rimasto…mentre parlavo non riuscivi nemmeno a guardarmi negli occhi… ma c’è l’hai una ragazza?”
Diventai rosso, sentivo l’aria che mi mancava tant'è che sono corso via senza nemmeno salutarla!
In quel momento li, capii il perché i miei compleanni mi spaventavano così tanto. Tutta quella gente che mi avrebbe fissato mi faceva sentire sotto pressione… si, è vero, io mi limitavo ad invitare 5 o 6 persone, ma mia madre non risparmiava nessuno…chiamava sempre tutte le sue amiche che mi riempivano di attenzioni, parenti, vicini, prete… poi, il discorso d’avanti a tutti, la canzoncina dei tanti auguri, i regali da scartare… non riuscivo a gestire tutta quell'attenzione rivolta verso di me, troppi occhi puntati addosso…
Odiavo ammetterlo, ma Lidia aveva ragione!
Sono stato male diverse settimane dopo l’incontro con Lidia, non è stato affatto semplice, ma non potevo più stare a piagnucolare e deprimermi sotto le coperte del letto della mia camera da letto chiusa a chiave…
….dovevo fare una scelta…o continuare a deprimermi dentro casa, oppure trovare una soluzione…volevo scegliere la prima opzione, ma non so cosa mi suggerì di optare per la seconda. Non male, pensai…ma ora, da dove comincio?
Erano giorni che ci pensavo, fino a quando mi capitò per sbaglio una frase di Arthur Bloch che più o meno recita così:
“Dentro ogni grande problema ce n’è uno più piccolo che sta lottando per venir fuori.”
Le mie lunghe riflessioni su questa fantastica frase, mi hanno fatto capire una cosa molto importante che, senza nemmeno accorgermene, ha segnato in me, un cambiamento radicale non solo nella timidezza, ma in tutti gli ambiti della vita, e cioè:
Quando vuoi risolvere un problema, devi partire dalla radice del problema!”
Quindi…prova a indovinare, per risolvere il problema della timidezza, da dove bisogna partire?
Esatto…
Dal capire cosa ti ha causato questo problema, in modo da risolverlo in modo definitivo!
Quindi, io e Luca, ci sedemmo a tavolino e dopo una lunga conversazione cercammo di capire i problemi alla radice della timidezza, ed ecco cosa ne è uscito fuori…
….quali sono le cause della timidezza?
Ci sono diversi motivi, ecco i più diffusi…
1. Alla ricerca delle coccole perdute
In questa categoria rientrano tutti coloro che, dopo aver superato...