ANSA - di Massimo Sebastiani.
Perché le Olimpiadi ci piacciono tanto? Perché una volta ogni quattro anni seguiamo anche gli sport più improbabili, quelli che non pratichiamo mai e nemmeno frequentiamo in tv? L'origine della parola competizione ci può forse aiutare a spiegare questo piccolo mistero della fascinazione. Deriva da cum e petere i cui primi significati non hanno molto a che vedere né con la gara né con la lotta. Meglio forse di chiunque altro lo ha spiegato il semiologo Roland Barthes (prima ancora dei Queen e di Al Pacino).
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