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Ascolta questo episodio del podcast per immergerti in una riflessione profonda e toccante su comunicazione sociale e manipolazione, un tema che attraversa le dinamiche relazionali, le narrazioni collettive e le sfide personali in un mondo dove il racconto ha il potere di plasmare la verità.
In questa puntata, esploriamo una storia intensa e autentica, quella di un uomo che, in un momento di estrema vulnerabilità segnato da un trauma cranico e una diagnosi di disturbo post-traumatico da stress (DPTS), si trova intrappolato in una rete di manipolazione narcisistica.
Con un approccio empatico e lucido, l’episodio svela come la manipolazione relazionale possa insinuarsi nei vuoti emotivi, sfruttando fragilità per costruire una realtà distorta che isola, svaluta e colpevolizza la vittima. Attraverso il racconto, si analizzano i meccanismi subdoli del narcisismo covert, che non usa aggressività esplicita ma un logoramento mentale lento, capace di far dubitare della propria identità e memoria.
La narrazione si amplia per affrontare il peso del silenzio in una società dove la comunicazione sociale spesso premia chi narra per primo, lasciando le voci meno ascoltate – come quelle di uomini vittime di manipolazione – nell’ombra. L’episodio non si limita a una storia personale: tocca le ingiustizie istituzionali, evidenziando come il sistema, pur proteggendo giustamente le donne, fatichi a riconoscere gli uomini come vittime, con dati Istat che indicano il 26,4% delle vittime di violenza domestica come maschili.
Si parla di una figlia segnata dal trauma secondario, di una ex compagna che testimonia con lucidità gli effetti devastanti della manipolazione, e di un percorso di giustizia personale attraverso il racconto. Perché ascoltarlo?
Questo episodio è una risorsa preziosa per chi vuole comprendere come la comunicazione sociale e manipolazione influenzino non solo le relazioni, ma anche la percezione pubblica e le istituzioni, offrendo spunti per riconoscere dinamiche tossiche e sostenere chi ne è vittima.
È per chi cerca storie che rompono i tabù, come la vulnerabilità maschile, e desidera riflettere sul potere trasformativo del raccontare per liberarsi dal dolore e impedire che certi comportamenti si ripetano.
La puntata si chiude con uno sguardo all’Europa, dove numeri di emergenza unisex e sportelli dedicati iniziano a riconoscere le vittime maschili, e un invito a innovare la comunicazione per un ascolto inclusivo.
#ComunicazioneSociale #Manipolazione #Narcisismo #ViolenzaPsicologica #DPTS #Trauma #Narrazione #Giustizia #VulnerabilitàMaschile #InnovazioneSociale #AscoltoInclusivo #RiflessioniRelazionali #VeritàScomode #Resilienza #SupportoPsicologico.
Leggi l'articolo integrale: https://www.cristianonordio.com/comunicazione-sociale-e-manipolazione-quando-raccontare-diventa-liberta/
Ascolta questo episodio del podcast per immergerti in una riflessione profonda e toccante su comunicazione sociale e manipolazione, un tema che attraversa le dinamiche relazionali, le narrazioni collettive e le sfide personali in un mondo dove il racconto ha il potere di plasmare la verità.
In questa puntata, esploriamo una storia intensa e autentica, quella di un uomo che, in un momento di estrema vulnerabilità segnato da un trauma cranico e una diagnosi di disturbo post-traumatico da stress (DPTS), si trova intrappolato in una rete di manipolazione narcisistica.
Con un approccio empatico e lucido, l’episodio svela come la manipolazione relazionale possa insinuarsi nei vuoti emotivi, sfruttando fragilità per costruire una realtà distorta che isola, svaluta e colpevolizza la vittima. Attraverso il racconto, si analizzano i meccanismi subdoli del narcisismo covert, che non usa aggressività esplicita ma un logoramento mentale lento, capace di far dubitare della propria identità e memoria.
La narrazione si amplia per affrontare il peso del silenzio in una società dove la comunicazione sociale spesso premia chi narra per primo, lasciando le voci meno ascoltate – come quelle di uomini vittime di manipolazione – nell’ombra. L’episodio non si limita a una storia personale: tocca le ingiustizie istituzionali, evidenziando come il sistema, pur proteggendo giustamente le donne, fatichi a riconoscere gli uomini come vittime, con dati Istat che indicano il 26,4% delle vittime di violenza domestica come maschili.
Si parla di una figlia segnata dal trauma secondario, di una ex compagna che testimonia con lucidità gli effetti devastanti della manipolazione, e di un percorso di giustizia personale attraverso il racconto. Perché ascoltarlo?
Questo episodio è una risorsa preziosa per chi vuole comprendere come la comunicazione sociale e manipolazione influenzino non solo le relazioni, ma anche la percezione pubblica e le istituzioni, offrendo spunti per riconoscere dinamiche tossiche e sostenere chi ne è vittima.
È per chi cerca storie che rompono i tabù, come la vulnerabilità maschile, e desidera riflettere sul potere trasformativo del raccontare per liberarsi dal dolore e impedire che certi comportamenti si ripetano.
La puntata si chiude con uno sguardo all’Europa, dove numeri di emergenza unisex e sportelli dedicati iniziano a riconoscere le vittime maschili, e un invito a innovare la comunicazione per un ascolto inclusivo.
#ComunicazioneSociale #Manipolazione #Narcisismo #ViolenzaPsicologica #DPTS #Trauma #Narrazione #Giustizia #VulnerabilitàMaschile #InnovazioneSociale #AscoltoInclusivo #RiflessioniRelazionali #VeritàScomode #Resilienza #SupportoPsicologico.
Leggi l'articolo integrale: https://www.cristianonordio.com/comunicazione-sociale-e-manipolazione-quando-raccontare-diventa-liberta/