"È fondamentale un approccio olistico per industria 4.0". È quanto evidenzia Corrado La Forgia, amministratore delegato di Vhit (Gruppo Bosch), nel suo intervento per il progetto ‘Connect the Intelligence’ di Fortune Italia in collaborazione con Nokia, Omron e Oracle.

"Se non c'è innovazione, si chiude". È tutto in queste parole il peso del concetto di 'Innovability' espressso da Ernesto Ciorra, direttore Innovability Enel, nel suo intervento per il progetto ‘Connect the Intelligence’ di Fortune Italia in collaborazione con Nokia, Omron e Oracle. Questo vuol dire, spiega, "garantirsi la possibilità di continuare a esistere e a essere vincenti", perché "per rispondere ai cambiamenti, deve cambiare anche l'azienda". E l'innovazione "è lo strumento fondamentale per assicurare sostenibilità". Per questo, un gruppo come Enel è impegnato "nella ricerca delle migliori startup, quelle capaci di rispondere alle sfide" più avanzate. Ciorra evidenzia come siano "utili a trovare le migliori soluzioni tecnologiche disponibili" e come per fare innovazione vera siano indispensabili "ecosistemi che funzionano".

"Visione decisionale e strategia esecutiva sono elementi indispensabili per la trasformazione 4.0". Paolo Foglio, System integrator di CNH Industrial, nel suo intervento per il progetto ‘Connect the Intelligence’ di Fortune Italia in collaborazione con Nokia, Omron e Oracle, evidenzia come sia necessaria "la consapevolezza delle tecnologie a disposizione" e che "il punto di vista di chi digitalizza sia più esteso possibile". Due, in particolare, i suggerimenti più rilevanti: da una parte, "è difficile ottenere buoni risultati nella trasformazione digitale se si opera solo sui processi esistenti", dall'altra, è importante evitare gli esperimenti, perché "è inutile giocare localmente con la tecnologia".

La sfida della digitalizzazione nel settore manufatturiero "si può vincere". Ne è sicura Cinzia Lacopeta, Co-leader Digital Capability Centers Europe di McKinsey & Company. Nel suo intervento per il progetto ‘Connect the Intelligence’ di Fortune Italia in collaborazione con Nokia, Omron e Oracle, puntualizza che "non si tratta di una possibilità riservata solo alle grandi imprese" ma evidenzia che "anche diverse pmi sono state capaci di rinnovarsi grazie alla digitalizzazione". Questo, nonostante nel complesso le aziende manufatturiere abbiano "ancora molta strada da fare". Il dato significativo è però quello relativo alla percezione della priorità. "Nel 70% dei casi, la trasformazione digitale rappresenta la priorità per gli imprenditori e i manager" e "almeno il 30% è preoccupato per le competenze necessarie" a realizzare la trasformazione. Si evidenzia anche la necessità di attribuire nuovi ruoli. "Una parte di questi può essere acquisita attraverso la formazione, trasfornando i ruoli tradizionali in ruoli digitali, ma altre figure vanno necessariamente reperite sul mercato". A fare da collante, suggerisce Lacopeta, deve essere "un'adeguata cultura aziendale".

Le imprese possono spingere la rivoluzione digitale. “Deve partire dalla testa delle imprese” e deve passare attraverso una “sensibilizzazione rispetto all’utilizzo delle tecnologie 4.0” della classe imprenditoriale che “può dare una spinta verso una vera modernizzazione del sistema”. Non ha dubbi Andrea Bianchi, responsabile pianificazione strategica e politiche industriali di Invitalia, nell’indicare una delle priorità per la trasformazione digitale e per l’attuazione del PNRR.