Dopo la morte di Cesare la scena politica romana si fa contorta e confusa. Molti gli attori in campo: Antonio, braccio destro di Cesare e deciso a ereditarne lo status; i Cesaricidi che, a discapito della genuinità repubblicana, non avevano un chiaro piano d'azione; il Senato esitante e incerto nel prendere una scelta definitiva; e infinte il giovane erede di Cesare, Ottaviano, appena sbarcato in Oriente e deciso a giocare un ruolo decisivo per prendere il potere. Gli eventi convulsi del 44-43 portano a numerosi scambi di alleanze, fino alla formalizzazione del secondo Triumvirato, attraverso il quale il Senato consegnava la Repubblica a Antonio, Ottaviano e Lepido. Dopo la battaglia di Filippi del 42, Antonio e Ottaviano, sconfitti definitivamente i cesaricidi, giunsero ad una spartizione di sfere d'influenza: al primo l'Oriente, al secondo l'Occidente ma, soprattutto, la scena politica romana. La passione orientale di Antonio, nella quale giocò un ruolo decisivo la relazione con Cleopatra, rappresentò lo strumento ideale per la propaganda antiantonina di Ottaviano che, infine, riuscì a portare l'intero orizzonte politico romano contro Antonio. La battaglia finale di Azio del 2 settembre 31 a.C. sancì la fine di Antonio e quella della Repubblica romana