C’entra un po’ la pigrizia, nel tema di questa puntata. C’entra, ancora una volta, la constatazione che il nostro tempo è sempre più tiranno. E che di voglia di mettersi a leggere, a studiare, a memorizzare, in giro sembra essercene sempre meno. Impera, quasi ovunque, un approccio neofuturistico che avrebbe stupito perfino quel matto di Filippo Tommaso Marinetti. Veloce è bello, cotto e mangiato, tutto e subito. Ecco allora il bisogno, trattenuto a lungo, ora sfociato in questa puntata del podcast, di fare una riflessione velocissima (per carità!) sull’opportunità o meno di dotare per forza tanti nuovi giochi di ruolo in uscita di un proprio motore, di un regolamento proprietario, di meccaniche inedite, invece di adottare un sistema già noto e disponibile in OGL che consenta a una platea di utenti più ampia, che include quelli cui, appunto, di studiarne uno nuovo non hanno nessuna voglia, di avvicinarvisi e provare a intavolarli. Impossibile, lo riconosco, trovare una risposta che valga per tutti. Utile però, io credo, parlarne. Così, se avete voglia, ascoltate la puntata e poi dite la vostra qui sotto.