L’ Università degli Uomini Originari di Costacciaro, un’istituzione che affonda le sue origini nel 1299. Secondo il suo presidente Natale Vergari, si tratta di un esempio di comunione familiare collettiva privata, una realtà nata per gestire in modo equo le risorse del territorio. L’idea centrale è che il benessere individuale sia legato al benessere collettivo. Le risorse naturali venivano gestite in modo solidale, garantendo diritti di legnatico, pascolo e uso del forno per l’intera comunità. Un modello economico che ha anticipato di secoli concetti come la mutualità e la sostenibilità ambientale.
Nel corso dell’intervista, il sindaco Andrea Capponi ha sottolineato come il turismo sia una fonte di ricchezza ma anche di sfide. Costacciaro, con i suoi 1.100 abitanti, registra oltre 14.000 presenze turistiche annue, in costante crescita soprattutto dopo la pandemia. Il territorio vanta un ecosistema incontaminato, protetto grazie all’Università degli Uomini Originari, che per oltre 700 anni ha garantito la conservazione del Parco del Monte Cucco. Tuttavia, la pressione turistica impone la necessità di gestire l’afflusso e proteggere le risorse naturali, con misure come la chiusura della strada per il Monte Cucco nei periodi di maggiore afflusso.Uno dei progetti più innovativi in corso riguarda la banca del germoplasma, in collaborazione con la Regione Umbria e l’Università, per recuperare e preservare antiche varietà ortofrutticole locali. Questo progetto dimostra come la tradizione agricola possa incontrare l’innovazione, offrendo una risposta concreta alla standardizzazione imposta dal mercato globale.