Il Project Based Learning è una metodologia didattica che coinvolge gli studenti in progetti reali e significativi. Non si tratta solo di farli lavorare su un progetto, ma di coinvolgerli attivamente nella risoluzione di problemi complessi e nella creazione di prodotti finali che abbiano un impatto concreto.

Il visual storytelling è l'arte di raccontare storie utilizzando immagini, grafici, video e altri elementi visivi. È quindi un modo efficace per comunicare idee complesse in modo semplice e coinvolgente, soprattutto per gli studenti che hanno difficoltà linguistiche. Si utilizza l’espediente narrativo per imparare dati e conoscenze attraverso le storie.

Il Circle Time è un momento in cui la classe si riunisce in cerchio per discutere di vari temi, condividere esperienze e risolvere problemi. La struttura circolare permette a tutti di vedersi e ascoltarsi, favorendo l'inclusione e la comunicazione rispettosa. Questa metodologia permette di facilitare la conoscenza reciproca, di facilitare la comunicazione, di lavorare sulle emozioni e favorire un clima di classe sereno.

Il Problem Based Learning è una metodologia didattica in cui gli studenti imparano affrontando e risolvendo problemi reali o simulati. L'obiettivo è sviluppare abilità di pensiero critico, problem-solving e lavoro di squadra. Si tratta di problemi che possono anche non avere una soluzione o averne più di una.

Una delle attività più coinvolgenti da proporre in classe è il dibattito, un’occasione per insegnare cosa significa discutere in modo rispettoso e costruttivo. È importante scegliere un argomento che sia vicino all’esperienza e agli interessi degli alunni.

L’hackathon è una competizione creativa tra squadre composte da 2-5 componenti con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative a un problema dato. Uno dei vantaggi di questa metodologia è che può essere applicata a quasi ogni argomento, inclusi quelli di educazione civica.

Il tinkering è una metodologia che stimola il pensiero critico, la creatività e la risoluzione dei problemi, che deriva dall'idea di imparare facendo. I bambini esplorano materiali e tecnologie in modo pratico, cercando soluzioni attraverso tentativi ed errori.

Il Jigsaw è un metodo davvero potente. Si tratta di una tecnica che divide gli studenti in piccoli gruppi e assegna a ciascun membro un pezzo unico di informazione da imparare e condividere con il gruppo. Ogni studente diventa un esperto di un argomento specifico e poi deve insegnarlo ai compagni.

Con la metodologia peer-to-peer la classe diventa una vera e propria squadra che ha l’obiettivo di aiutarsi ad imparare. I più fragili vengono supportati e aiutati mentre i più bravi rinforzano le loro competenze. Il peer tutoring facilita l'apprendimento e aiuta a costruire fiducia e autostima.

Perché negli ultimi anni si spingono molto le materie STEM? In primis per sfruttare alcune competenze di queste discipline al fine di potenziare tutto il curricolo; ma anche per rispondere alle necessità della società, soprattutto alle esigenze che avranno i nostri bambini e bambine quando diventeranno grandi, ovvero cercare un lavoro!