Benvenuti a indizi di futuro. Oggi è venerdì 30 aprile 2021,
Io sono Roberto e in questo episodio vi parlerò di disaster girl, NFT e mi riempio le tasche di denaro
Non siate gelosi e inviate il link del podcast ai vostri amici, perché conoscere un po’ di futuro fa comodo a tutti, e comunque è molto più facile fermare qualche battito di farfalla ora piuttosto che un uragano domani.
Oggi è la giornata mondiale del libro per bambini
Se conoscete un Luigi Maria, è il giorno giusto per fargli gli auguri perché è il suo onomastico.
Il primo significato che ci serve per mettere insieme l’episodio di oggi e quello di “disaster girl”, ovvero una immagine, una foto scattata a una bimba dal padre molti anni fa, mentre sullo sfondo una casa andava in fiamme e i pompieri pareva inutilmente cercassero di spegnere l’incendio. Lo sguardo soddisfatto della bimba dava l’impressione che fosse la colpevole del disastro, tanto che la foto, del meme divenuto virale fece il giro del mondo.
La tecnologia ha dato ora la possibilità a chi ha la paternità, o per meglio dire la proprietà dell’immagine di poterne produrre una copia unica, ovvero di poter vendere la copia originale.
Tale sistema si chiama NFT, l’acronimo di non fungibile token, ovvero un sistema capace di certificare l’autenticità di un opera digitale, di qualcosa di intangibile, quindi di trasformare un’immagine duplicabile all’infinito in un’immagine unica di cui le altre sono soltanto copie.
Quindi un bene non fungibile è un bene non replicabile, e le informazioni che contiene, appunto gli nft ne riconoscono l’unicità e quindi l’originalità e quindi la proprietà.
Dietro agli nft, ovvero il loro motore è la blockchain, cioè un registro distribuito, cioè informazioni memorizzate su tanti computer, che vengono validate attraverso un algoritmo.
Insomma una di quelle cose che fanno impazzire un nerd.
Una delle applicazioni più conosciuto della blockchiain è il Bitcoin, la regina delle cyptomonete, quelle monete che come dice la parole sono nascoste, di conseguenza visibili solo a certi condizioni, come nel caso del bitcoin, conoscendo un codice informatico.
Siamo partiti dalla foto di una bimba davanti a una casa che brucia, venduta per altro a 500000 euro, ovvero riempendosi le tasche di soldi, agli NFT, la ragione per cui è stato possibile certificare l’immagine digitale. Un lungo e interessante viaggio.
Bene abbiamo imparato che si può rendere unico un prodotto altrimenti facilmente duplicabile, e che quindi opere d’arte o accadimenti certificati attraverso gli nft come unici, verranno battuti all’asta a cifre impensabili, come ad esempio è accaduto al primo Tweet venduto per 2 900 000 dollari. Una cifra niente male, e soprattutto chi avrebbe mai detto che si sarebbe potuto vendere ...
Direi un bell’indizio per un nuovo mercato pieno di opportunità.
A domani