Il 2 giugno 1992, mentre l’Italia celebrava la Festa della Repubblica, sul panfilo Britannia attraccato al largo di Civitavecchia si teneva una conferenza riservata, organizzata dai British Invisibles, cuore finanziario della City di Londra. A bordo: investitori internazionali, alti dirigenti bancari, funzionari del Tesoro italiano e un giovane Mario Draghi, chiamato a illustrare il piano di dismissione del patrimonio pubblico del nostro Paese.
Quell’incontro, tenuto lontano dai riflettori, ha segnato l’avvio della grande stagione delle privatizzazioni. Ma attenzione: il Britannia è solo la punta dell’iceberg.
Dietro quella giornata c’è un processo molto più ampio, silenzioso, ma profondamente strutturato: una trasformazione radicale dell’Italia sotto la regia di poteri economici e sovranazionali. Un disegno che ha ridotto il perimetro dello Stato, aumentato la dipendenza da vincoli esterni e riscritto le regole del gioco democratico.
Di tutto questo parliamo senza filtri in questa puntata di V per Virginia insieme a Ruggiero Capone, giornalista e scrittore che da decenni indaga i legami tra finanza, geopolitica e potere profondo.
Un’intervista per mettere i puntini sulle “i”. E per capire se davvero quella stagione si è conclusa o se semplicemente ha cambiato volto.