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Il libro di Klaus Dodds si presenta come un manuale di base di geopolitica, con forti incursioni nel panorama della geopolitica critica. Uscito nel 2019 col titolo assai più efficace rispetto all’edizione italiana, "Geopolitics: A Very Short Introduction", ha l’obiettivo di fornire i primi rudimenti – si suppone a studenti a inizio corso e appassionati – della geopolitica, nella sua parabola storica e nei riflessi internazionali e nella vita quotidiana. Per quale ragione il titolo in inglese è più efficace? Perché rende in maniera esplicita il senso dell’operazione culturale, del tentativo di dare una primissima e davvero breve introduzione all’ampio spetto dei concetti e dell’evoluzione della geopolitica e del suo pensiero. Ne parliamo in questa nuova puntata di Globus.
By Alessandro RicciIl libro di Klaus Dodds si presenta come un manuale di base di geopolitica, con forti incursioni nel panorama della geopolitica critica. Uscito nel 2019 col titolo assai più efficace rispetto all’edizione italiana, "Geopolitics: A Very Short Introduction", ha l’obiettivo di fornire i primi rudimenti – si suppone a studenti a inizio corso e appassionati – della geopolitica, nella sua parabola storica e nei riflessi internazionali e nella vita quotidiana. Per quale ragione il titolo in inglese è più efficace? Perché rende in maniera esplicita il senso dell’operazione culturale, del tentativo di dare una primissima e davvero breve introduzione all’ampio spetto dei concetti e dell’evoluzione della geopolitica e del suo pensiero. Ne parliamo in questa nuova puntata di Globus.